Le indagini avrebbero condotto a simili richieste a diversi soggetti, tra cui l'ufficio regionale scolastico della Toscana, chiedendo se nelle scuole di competenza «si siano verificato, da parte di studentesse, casi di abbandoni o assenze di rilievo o altre situazioni (interventi, ricoveri, ecc) che possano aver indotto a ritenere trattarsi di gravidanze (magari celate) nel primo caso oppure postumi da parto nel secondo».
Alla sorpresa manifestata da alcuni presidi di fronte a tale richiesta l'ufficio scolastico regionale, confermando la riservatezza della comunicazione, ha spiegato che «non c'era alcuna volontà di raccogliere informazioni sulla vita delle studentesse». Anche dal Miur sarebbe emersa preoccupazione per la diffusione di circolari riservate, ma anche disappunto per le modalità ed il linguaggio usato nella richiesta.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Dicembre 2017, 14:00
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