Era avvolto in un sacchetto di plastica, lasciato a terra, ai bordi di una strada di campagna. A ritrovare un neonato di pochi giorni, è stato un contadino che stava andando ai campi, a Paceco nel trapanese, quando sentendo piangere, ha scovato quel sacchetto e scoperto il suo contenuto, lo ha stretto forte a sè, prima di chiamare i carabinieri. Si chiamerà Francesco Alberto quel bimbo che aveva ancora il cordone ombellicale tagliato e che è rimasto vivo. Sta bene, nonostante fosse infreddolito, ma se non fosse stato ritrovato, sarebbe morto.
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Doppio nome
A decidere il nome, anzi il doppio nome, sono stati i medici dell'ospedale di Trapani, che per precauzione lo hanno ricoverato in terapia intensiva. Francesco perché è stato ritrovato nel giorno del santo di Assisi ed Alberto, il nome del carabiniere che, per primo, lo ha preso in braccio. Una storia a lieto fine quella del piccolo Francesco Alberto, coccolato dai carabinieri e dagli operatori del 118 che lo hanno soccorso, ma che avrebbe potuto avere un tragico epilogo, perché la campagna del trapanese è popolata da molti animali selvatici.
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Esperienza forte
«Ci hanno avvertito con una telefonata che c'era un bimbo abbandonato, tra l'altro a pochi metri dalla nostra centrale - raccontano al Giornale di Sicilia, Veronica Catalano e Piero Cialona i due operatori del 118 -.
Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 16:29
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