'Ndrangheta, catturato dalla Polizia il latitante Romeo, si nascondeva a Barcellona

'Ndrangheta, catturato dalla Polizia il pericoloso latitante Romeo, si nascondeva a Barcellona

A Barcellona, l’Equipo Operativo della Guardia Civil spagnola ha localizzato e catturato il pericoloso latitante di San Luca (RC)  Giuseppe Romeo classe 1986, nell’ambito di un’operazione di polizia resa possibile dalla cooperazione fornita dagli investigatori della Polizia di Stato.

L’arresto di Romeo Giuseppe rappresenta un momento di particolare rilievo nella generale attività di contrasto al narcotraffico internazionale gestito dalla ‘Ndrangheta. Colpito da due ordinanze di custodia cautelare in carcere e destinatario di un decreto di sequestro preventivo nell’ambito dell’inchiesta “European ‘Ndrangheta Connection”, il 13 novembre 2020 è stato condannato dal Gup di Reggio Calabria a 20 anni di reclusione per partecipazione, con ruolo di rilievo, ad un’associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, detenzione di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori ed auto-riciclaggio.

Originario di San Luca (RC), di anni 35, conosciuto con i soprannomi “u pacciu”, “maluferru” o “u nanu”, Giuseppe Romeo è figlio di Antonio Romeo classe 1947 alias “centocapelli”, ritenuto contiguo alla cosca Romeo intesi “stacchi” di San Luca (RC), attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Parma. Il suo ruolo all’interno di una delle tre consorterie di cui era composta la vasta associazione per delinquere disarticolata con l’operazione European ‘Ndrangheta Connection, ovvero il gruppo “Pelle-Costadura-Romeo”, era quello di promotore, organizzatore e finanziatore dei traffici di cocaina in Europa. Romeo aveva infatti stabilito la propria dimora in Germania, ma faceva la spola fra la Calabria, la Lombardia e l’Europa nord-occidentale al fine di stringere accordi con i fornitori dello stupefacente e con alcuni intermediari dimoranti in Belgio, Olanda e Germania, che prevedevano trasporti di 40 Kg di cocaina a settimana dall’Olanda a Milano, con la collaborazione di altri sodali calabresi, alcuni dei quali già condannati in primo grado a parecchi anni di reclusione ad esito del processo scaturito dalla richiamata operazione di polizia.

Romeo è stato condannato in primo grado anche per aver intestato fittiziamente le proprie quote del bar - gelateria “Cafè La Piazza” di Bruggen in Germania - sequestrato nel corso della medesima operazione “European ‘Ndrangheta Connection” - ad altri soggetti imputati nella stessa inchiesta, nonché per auto-riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti nel negozio tedesco.

La localizzazione del noto latitante, inserito nell’elenco dei più pericolosi, è stato possibile grazie agli uomini della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato sotto l’egida della Dda di Reggio Calabria diretta dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, in stretto raccordo con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (Scip) della Direzione Centrale della Polizia Criminale nell'ambito del più ampio progetto I-Can (Interpol Coopeperation Against 'Ndrangheta) promosso dall'Italia insieme al Segretariato Generale dell'OIPC-Interpol di Lione.

Gli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria e dello S.C.O. - coordinati dal Procuratore Aggiunto Giuseppe Lombardo e dai Sostituti Procuratori Simona Ferraiuolo e Alessandro Moffa - hanno fornito ai colleghi spagnoli significativi elementi sulla presenza nella penisola iberica di Giuseppe Romeo che era riuscito a sottrarsi all’esecuzione dell’operazione internazionale “European ‘Ndrangheta Connection” eseguita il 5 dicembre 2018 da una Squadra Investigativa Comune composta da diverse Forze di Polizia italiane - Polizia di Stato e Guardia di Finanza - ed europee (BKA tedesco, FIOD olandese e Polizia Belga), con il coordinamento di Eurojust ed di Europol.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Marzo 2021, 10:46
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