A Natale ognuno a casa propria. «Chi ipotizza cenoni sbaglia di grosso»: sintetizza così il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia le misure che verranno adottate per il periodo natalizio. «Natale è più rischioso di Ferragosto, dovremo passarlo ognuno a casa propria per tutelare i più fragili e gli anziani».
I GIORNI ROSSI. Il governo ufficializzerà oggi dopo il Cdm le misure definitive, ma sembra ormai certo che nei giorni festivi e prefestivi del periodo compreso fra il 24 dicembre e il 6 gennaio l’Italia sarà tutta zona rossa. Resterebbero gialli i giorni 28, 29, 30 e 4 gennaio con i negozi aperti fino alle 21, bar e ristoranti fino alle 18. Negli altri giorni, invece, lockdown totale. L’unica incognita riguarda le deroghe al divieto di spostamento, in particolare per consentire ai congiunti non conviventi – ma non più di due - di unirsi ai familiari.
IL VENETO CHIUDE. Stanco di aspettare la decisione definitiva, il governatore veneto Luca Zaia, preoccupato dall’andamento dei contagi nella regione, ha firmato un’ordinanza che entrerà in vigore da domani fino all’Epifania: non si potrà più uscire dal proprio Comune dalle 14 in poi, se non per andare al lavoro o per motivi di urgenza.
SICUREZZA. In vista del grande esodo previsto per questo fine settimana, il Viminale rafforza su strade, stazioni e aeroporti.
SCUOLE. Sulle scuole si punta alla riapertura il 7 gennaio. «Un dovere riaprire quelle superiori» ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Ma molto dipenderà dai risultati della stretta natalizia. «Se sarà un Natale buono», tutti in classe dal 7 gennaio.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Dicembre 2020, 08:46
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