Il ragazzo riuscì ad hackerare otto domini collegati alla Nasa e a sostituire la pagina d'accesso del sito dell'agenzia spaziale italiana con una falsa. Un colpo che lui stesso ha rivendicato sui social come appartenente al 'Master italian hacker team', una comunità già nota per aver realizzato in passato diversi attacchi a vari siti istituzionali.
Proprio quella rivendicazione lo avrebbe però tradito: gli investigatori del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della Polizia Postale sono infatti riusciti a ricostruire il percorso seguito per realizzare l'attacco e ad individuare il venticinquenne. Nel corso della successiva perquisizione, gli agenti della Postale di Milano hanno acquisito diverso materiale informatico che ha consentito non solo di attribuirgli l'attacco al sito della Nasa ma anche le intrusioni in quelli di una sessantina di istituzioni ed enti italiani: tra questi quello della Polizia Penitenziaria, della Rai e di diverse province della Toscana. Messo davanti alle evidenze raccolte dagli investigatori, il venticinquenne ha ammesso le sue responsabilità.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Ottobre 2018, 13:02
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