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Odissea tra tre ospedali, chef muore dopo giorni di agonia: indaga la Procura
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di Aniello Sammarco
Era ritornato a casa da poche settimane, dopo essere stato fuori per lavoro sei mesi. Un lungo periodo prima di poter riabbracciare la moglie Luigia e i due figli di 17 e 14 anni. A loro la magistratura è chiamata a dare una risposta: Giuseppe Poetini, chef su una nave da crociera, è morto dopo un’odissea fra tre ospedali. Sulla vicenda indaga la sesta sezione della Procura di Napoli, che sul caso ha aperto un fascicolo dopo la denuncia dei familiari. Sequestrate le cartelle cliniche, è stata disposta l’autopsia per fare chiarezza sulle cause del decesso. L’ipotesi di reato è omicidio colposo, per ora si procede contro ignoti.
Il calvario di Poetini, 49 anni compiuti lo scorso giugno, comincia con forti dolori allo stomaco e progressiva mancanza di forze. Le tappe vengono ricostruite dall’avvocato Antonella Sindona, alla quale la famiglia dello chef ha dato mandato per seguire la vicenda: «Poetini, dopo il malore, si sottopone a esami clinici dai quali emerge che ha valori di emoglobina troppo bassi. Nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre i familiari, preoccupati, lo portano all’ospedale Maresca di Torre del Greco. Qui i medici sottopongono il paziente a gastroscopia, diagnosticando un’ulcera duodenale. La situazione è giudicata grave, perché Poetini ha anche perdite di sangue: così si stabilisce di trasferirlo in una struttura che disponga di un reparto rianimazione, che nel Maresca non c’è».
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