Litiga davanti al bar, spara e ferisce 4 persone: la polizia in serata ferma il 21enne dopo una lunga caccia all'uomo

Litiga davanti al bar, spara e ferisce 4 persone: la polizia in serata ferma il 21enne dopo una lunga caccia all'uomo
Pisa alle 11.30 è piombata nel far west ed è una città setacciata palmo a palmo dalle forze dell'ordine per rintracciare Patrizio Giovanni Iacono, l'algherese di 21 anni che ha ferito quattro persone sparando con una pistola illegalmente detenuta dopo un diverbio scoppiato nel quartiere dove risiede per la sua condotta spericolata in sella alla sua moto da cross.  

L'uomo è stato fermato in tarda serata dalla squadra mobile nella zona del Cep, lo stesso quartiere dove si è verificato il ferimento delle quattro persone. Il giovane si trova ora negli uffici della questura di Pisa.




Cosa è successo Il giovane ha avuto un litigio davanti a un bar di piazzale Donatello, nel popolare quartiere del Cep, alla periferia della città: prima ha sparato con un'arma di piccolo calibro, forse una scacciacani, e si è allontanato a piedi per poi tornare, poco dopo, di nuovo davanti al bar e fare fuoco con un'altra pistola, almeno sei volte ferendo lievemente quattro avventori che si trovavano all'esterno. 



Ha sparato da distanza ravvicinata e poi è fuggito di nuovo a piedi, mentre la sua moto sarebbe stata portata via da un amico, ma su questo punto non ci sono ancora elementi certi e gli investigatori mantengono il riserbo. 



 In mattinata, circa due ore dopo la sparatoria, polizia e carabinieri hanno circondato la zona e chiuso le strade nei pressi di un museo del centro storico perché era stata segnalata la sua presenza ma era un falso allarme. 



A tarda sera Iacono, che l'anno scorso aveva sparato anche ad Alghero (Sassari) ferendo un giovane per motivi sentimentali, è ancora un fantasma. Gli inquirenti sospettano che possa essersi rintanato da qualche parte senza avere lasciato la città, magari protetto da qualche amico. Il suo telefonino risulta disattivato dai minuti immediatamente successivi alla sparatoria. 



Il giovane era detenuto agli arresti domiciliari, anche se beneficiava di un permesso orario che gli dava libertà di movimento nelle prime ore del mattino ma non è chiaro se al momento della lite avrebbe già dovuto essere in casa. Ha numerosi precedenti penali, già da quando era minorenne, per rapina e reati contro il patrimonio e anche il padre ha un profilo criminale importante ed è attualmente detenuto per attentati e minacce compiuti in Sardegna: si costituì dopo una lunga latitanza. 



Il giovane sardo vive a Pisa insieme alla madre, che oggi era in Sardegna. Gli inquirenti hanno invece ricostruito con certezza il movente della sparatoria: non ci sono motivi razziali o politici, ma si tratta, dicono fonti investigative, «di follia pura di fronte al rimprovero di un gruppo di persone per le sue ripetute manovre spericolate con la moto». ​​​
 
 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Febbraio 2018, 22:50
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