Dramma in provincia di Teramo. Un uomo di 68 anni ieri, verso le 12,30, si è ucciso ingerendo una massiccia dose di farmaci e poi mettendo la testa in un sacchetto di nylon. L'uomo, stando a quanto raccontano alcuni suoi conoscenti, avrebbe manifestato agli amici in quest'ultimo periodo, «la preoccupazione di perdere il reddito di cittadinanza, unico sostegno al momento della famiglia». Ma non la lasciato biglietti in tal senso. A trovare il suo corpo nel garage di casa è stato un agente della polizia municipale che era lì per fargli firmare un documento. La storia è riportata da Il Messaggero.
Il vigile urbano ha subito allertato i soccorsi
Sul posto è intervenuta un'ambulanza medicalizzata, ma i sanitari non hanno potuto far altro che constare il decesso. Poi la salma è stata trasportata all'obitorio dell'ospedale di Sant'Omero. In serata è stata eseguita l'ispezione cadaverica: la morte sarebbe avvenuta per avvelenamento. Il pm di turno ha firmato l'autorizzazione per la sepoltura.
Da tre anni percepiva il reddito di cittadinanza e forse era un po' più tranquillo. Alla moglie aveva chiesto di essere cremato, che non avrebbe voluto né manifesti funebri in ricordo né funerali. Le sue volontà verranno rispettate. La salma sarà cremata nei prossimi giorni a San Benedetto.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Gennaio 2023, 10:26
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