Addio Camilleri, Ficarra e Picone per Leggo: «La sua sicilianità è universale»

Addio Camilleri, Ficarra e Picone per Leggo: «La sua sicilianità è universale»

di Ficarra e Picone
L'ultima volta che lo abbiamo incontrato è stato a Roma all'Auditorium, qualche anno addietro. Ci ha colpito moltissimo per la sua capacità di racconto, riusciva a snocciolare aneddoti, curiosità, con una maestria e gradevolezza propria soltanto dei grandi narratori. Tutto questo accadeva non soltanto quando parlava di cronaca o fatti di attualità, ma anche quando affrontava la letteratura e la cultura in generale. Noi tutti avevamo la sensazione, di essere presi per mano e accompagnati a scoprire il mondo che lui raccontava. Tutto questo era condito da una straordinaria ironia. Sentendolo parlare abbiamo compreso di più la sua scrittura, pregna di sicilianità ma nello stesso tempo carica di valori universali, che rendono accessibili i suoi racconti a tutti indistintamente. Durante il nostro ultimo incontro, ci raccontò un aneddoto che ancora, oggi, pensandoci, ci fa sorridere. Ci disse che quando era giovane e gli capitava di prendere il treno in Sicilia, c'era un tratto in salita. Il treno andava talmente piano, che avevano il tempo di scendere, andare a prendere i panini e risalire a bordo, senza che il treno si fosse mai fermato.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Luglio 2019, 07:50
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