Travolti e uccisi dal treno in corsa, avevano 15 anni. L'ipotesi choc: «Folle sfida tra amici»

«Forse una sfida, in voga oggi tra molti ragazzi, ovvero attraversare le rotaie un attimo prima che arrivi il treno»: è una delle l'ipotesi degli investigatori

Travolti e uccisi dal treno in corsa, avevano 15 anni. L'ipotesi choc: «Folle sfida tra amici»

di Redazione web

Gli investigatori di Sondrio ipotizzano che ci sia stata una sfida tra amici all'origine della morte dei due ragazzi di 15 anni, Meriton Ajeti, nato in Kosovo e residente a Sondrio, dove frequentava il primo anno di Ragioneria, e Manuel Gabriel Tejada Reyes, nato a Gallarate, in provincia di Varese, da famiglia originaria dell’Argentina, investiti ieri pomeriggio da un treno alla stazione di Berbenno, in Valtellina. I due ragazzi, secondo quanto ricostruito, invece di usare il sottopassaggio per raggiungere la banchina, hanno scavalcato il muro che separa la strada statale dai binari.

«Forse una sfida, in voga oggi tra molti ragazzi, ovvero attraversare le rotaie un attimo prima che arrivi il treno»: è una delle l'ipotesi degli investigatori. Sul posto sono intervenuti la Polizia di Sondrio, la Polfer di Lecco e i carabinieri di Sondrio e Berbenno.

Travolti e uccisi dal treno in Valtellina: cosa è successo

Due teli bianchi tra i binari: questa l'immagine della tragedia che ha colpito in un tranquillo pomeriggio di domenica un piccolo centtro della Valtellina. Sotto quei teli, i corpi di due ragazzi, entrambi di 15 anni, investiti e uccisi nel tardo pomeriggio da un treno all'altezza della piccola stazione di Berbenno (Sondrio).

I due amici, invece di servirsi del vicino sottopasso pedonale, avevano deciso di scavalcare il muretto in cemento che divide i binari dalla trafficata statale 38 dello Stelvio, forse nell'intento di fare in fretta e arrivare alla stazione per prendere un treno. Proprio in quel momento arrivava, a velocità sostenuta, il convoglio di Trenord diretto alla stazione Centrale di Milano che in quella stazione non si sarebbe infatti dovuto fermare.

Il macchinista non ha fatto in tempo a frenare e non ha potuto evitare il tremendo impatto con i due giovanissimi che sono stati scaraventati sulla massicciata.

I ragazzi non hanno avuto scampo, nonostante l'immediato allarme lanciato alla centrale di Areu (Agenzia regionale emergenza e urgenza). Per dare un'idela dell'impatto, il treno si è fermato a circa 150 metri dal punto dove è avvenuto l'investimeno mortale. Sul posto per accertare i fatti e raccogliere le testimonianze i carabinieri della locale caserma, quelli del Comando provinciale di Sondrio con il colonnello Marco Piras comandante provinciale, la Polizia di Stato con anche esperti dell'Ufficio della Scientifica e i Vigili del fuoco del capoluogo valtellinese.

E' arrivato sul posto ieri anche il magistrato di turno della Procura che, dopo la conclusione dei rilievi, ha autorizzato la rimozione dei due cadaveri rimasti coperti dai teli bianchi fra i binari. La Procura di Sondrio ha aperto un'inchiesta, come da prassi in casi del genere. La circolazione ferroviaria bel tratto Sondrio-Colico è rimasta sospesa diverse ore con ritardi sull'intera linea e l'organizzazione di corse sostitutive con bus da parte di Trenord. Restano da chiarire molti aspetti della tragedia: se i due giovanissimi fossero soli quando hanno compiuto il gesto avventato o in compagnia di altri amici, che avrebbero così assistito all'investimento. I ragazzini vittime del tragico incidente avrebbero dovuto fare rientro a Sondrio con un treno locale che ferma anche alla stazione di Berbenno dove si è consumata la tragedia.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Marzo 2023, 15:49
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