
Trascorrendo 12 ore di snervante attesa senza che nessuno, oltre la barriera, le desse alcun ragguaglio sull'operazione. Solo a tarda sera, sfinita, è riuscita ad avvicinare una dottoressa dell'équipe medica che si stava allontanando dalla struttura: da lei ha appreso che la figlia era deceduta poco meno di un'ora prima. «Pensava - racconta Roberta Zagato - che qualcuno me l'avesse già detto. Poi ha capito che ero ancora all'oscuro di tutto. Mi sono sentita mancare. La mia rabbia è esplosa in un pianto disperato. Ho battuto, incredula, i pugni contro l'ascensore. Il medico ha allora cercato di correggere la risposta, dicendo che la stavano rianimando, la mia Alessia, ma che era grave. Era morta, invece. L'ho capito subito. Nessuno era venuto a dirmelo, né un medico né un infermiere».
Ultimo aggiornamento: Domenica 29 Ottobre 2017, 20:49
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