Prima il boato delle esplosioni, poi l’incendio devastante e infine una nube nera che si è alzata in un’area vastissima. Sono bastati pochi istanti per scatenare l’inferno nell’hinterland di Milano dopo il maxi-incendio che ieri mattina si è sprigionato a San Giuliano Milanese. Tutto è accaduto in poco tempo, intorno alle 10: all’interno della Nitrolchimica, azienda che si occupa del recupero di solventi e dello smaltimento di rifiuti pericolosi, un’esplosione ha causato prima un vuoto d’aria e poi un incendio, con un’enorme nube nera che si è alzata in cielo, visibile a diversi chilometri di distanza.
Sono sei i feriti, di cui uno gravissimo: si tratta di un 44enne di Marzano (Pavia), ricoverato in prognosi riservata al San Gerardo di Monza con ustioni di secondo e terzo grado al volto, al torace e agli arti. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha evitato che l’incendio si estendesse anche alle aziende vicine: per contenere le fiamme e domarle dopo sette ore, senza tuttavia spegnerle del tutto, è stato necessario il lavoro di ben venti diverse squadre. Nel frattempo, le aziende limitrofe avevano potuto riaprire, ma tenendo le finestre chiuse e gli impianti di condizionamento spenti.
La Procura di Lodi indaga per incendio colposo e lesioni plurime colpose in violazione di norme sulla sicurezza del lavoro. Ipotesi di reato che potrebbero cambiare nelle prossime ore o nei prossimi giorni, in base agli sviluppi delle indagini. Gli operai che hanno soccorso per primi i loro colleghi, però, assicurano: «Qui non ci sono mai stati pericoli o problemi di sicurezza».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Settembre 2022, 06:00
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