Naufraghi, accolti solo i “fragili”. Gli altri lasciati sulle navi delle Ong

Naufraghi, accolti solo i “fragili”. Gli altri lasciati sulle navi delle Ong

di Giammarco Oberto

primi a scendere dalla nave Humanity ormeggiata nel porto di Catania sono stati tre bambine e un neonato. Dopo di loro, un fiume di minori non accompagnati, oltre un centinaio. E poi donne e uomini trasportati sulle sedie, stremati dal viaggio nel Mediterraneo. Ecco i cosiddetti fragili che hanno avuto il permesso di sbarco, in base al decreto del governo sui flussi migratori.

Per dire quanto è debilitante la traversata del Mediterraneo: sulla nave della Ong che batte bandiera tedesca c’erano 179 migranti. Sono state fatte sbarcare dagli ispettori degli Uffici di sanità marittima 155 persone. A bordo sono rimasti in 35, tutti uomini adulti senza problemi medici: per loro non c’è una soluzione in vista. E nel corso della giornata la scena si è ripetuta con la seconda nave entrata in porto con un carico di migranti salvati nel Canale di Sicilia: sulla Geo Barents, natante di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, i naufraghi sono 572. Sulla banchina del porto le tende della Croce rossa hanno accolto solo donne, bambini e soggetti fragili: alle 20 erano già scesi 56 minori non accompagnati, 3 donne e 41 componenti di nuclei familiari, tra cui uno con una bimba di 11 mesi con il labbro leporino e con problemi di deglutizione. Le operazioni sono durate fino a notte fonda. Per gli adulti in salute, divieto di sbarco. Il loro destino è più che mai incerto. I capitani delle due Ong hanno già annunciato che non lasceranno il porto finché a tutti i migranti non sarà stato permesso di sbarcare. «Ci è stato ordinato di lasciare il porto di Catania, ma io non posso, dobbiamo trovare una soluzione qui» ha detto il capitano della Humanity 1, Joachim Ebeling.

A Catania è andato in scena l’atto 1 dell’annunciato giro di vite del governo per fronteggiare l’emergenza sbarchi, ma il quadro è tutt’altro che chiaro.

Di certo l’approccio muscolare di Meloni alla questione migranti ha scatenato le proteste del fronte parlamentare progressista, con Pd, Sinistra Italiani, Verdi e +Europa che chiedono al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di riferire in Parlamento. Sul caso delle navi Ong è intervenuto anche Papa Francesco, parlando con i giornalisti sul volo che lo ha riportato a Roma dal Bahrein. «La vita va salvata, il Mediterraneo è un cimitero, forse è il cimitero più grande». Ma Bergoglio ha dato una stoccata anche all’Europa: «L’Italia, questo governo, non può fare nulla senza l’accordo con l’Europa, la responsabilità è europea». «Ogni governo dell’Unione europea - ha detto il Santo Padre - deve mettersi d’accordo su quanti migranti può ricevere, la Ue non può lasciare a Cipro, alla Grecia, all’Italia e alla Spagna la responsabilità di tutti i migranti che arrivano alle spiagge».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Novembre 2022, 06:00
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