Migranti, foto-trappole nei boschi: così Trieste controllerà l'arrivo dei clandestini

La nuova strategia adottata per ottimizzare gli interventi di contrasto del flusso di clandestini

Migranti, foto-trappole nei boschi: così la Regione controllerà l'arrivo dei clandestini

di Redazione Web

Un'iniziativa che viene direttamente dalla Regione Friuli Venezia Giulia. I boschi di Trieste verranno tappezzati di telecamere e foto-trappole per controllare l'arrivo dei migranti, provenienti dalla rotta balcanica. Questa è la nuova strategia adottata per ottimizzare gli interventi di contrasto del flusso di clandestini e favorire le riammissioni.

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I dispositivi

Sono 65 le foto-trappole in dotazione alle forze dell'ordine di Trieste e Gorizia che saranno collocate nei boschi di confine tra Italia e Slovenia. Mentre 50 saranno le telecamere che verranno distribuite a Trieste: 20 alla Questura, 10 al Comando provinciale dei carabinieri, 10 a quello della Guardia di finanza; le altre resteranno alla polizia locale.

Altre 15 saranno in parte consegnate alla Questura di Gorizia. Le apparecchiature sono sistemi di rilevazione ottica mobili che possono essere spostate con facilità e dunque possono essere utilizzate in diversi contesti.

«Lotta ai trafficanti»

In merito alla nuova iniziativa della Regione, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha dichiarato: «È molto positivo che vengano distribuite delle fotocamere per i controlli ai confini, perché riuscire a intercettare i percorsi che compie l'immigrazione irregolare e a intercettare i passeur è un contrasto importante e devo dire molto deciso a chi tratta carne umana e a chi guadagna sul traffico di esseri umani. Sono rimasto sconvolto per le polemiche perché evidentemente bisogna anche negare di avere le strumentazioni per combattere i trafficanti. Mi sembra una cosa folle e inumana».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Marzo 2023, 19:56
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