Michela Murgia e il tumore, i medici danno speranza. Burioni: «Non è vero che dal quarto stadio non si torna indietro»

Il virologo ha illustrato uno studio condotto su pazienti affetti da tumore al colon dai risultati sbalorditivi

Michela Murgia e il tumore, i medici danno speranza. Burioni: «Non è vero che dal quarto stadio non si torna indietro»

di Redazione web

La scrittrice Michela Murgia ha annunciato di avere un tumore che le lascerebbe pochi mesi di vita. «Dal quarto stadio non si torna indietro», ha detto nell'intervista con cui ha reso pubblica la sua malattia. Proprio questa frase, lapidaria, ha colpito Roberto Burioni e lo ha spinto a pubblicare un messaggio sul suo profilo Facebook rivolto alla Murgia, ma anche a tutti coloro ai quali non è rimasta più neanche la speranza. 

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Murgia, tumore al quarto stadio. Burioni risponde

Il virologo, che ha ampio seguito anche sui social, dice di essere rimasto molto colpito dall'intervista rilasciata al Corriere della Sera in cui Michela Murgia parla con serenità del suo tumore, ma allo stesso tempo ci tiene a correggerla sul punto che «dal quarto stadio non si torna indietro». «La malattia di Michela è grave - scrive Burioni in un lungo post su Facebook - però siamo in un momento in cui la medicina fa passi da gigante a una velocità che non abbiamo mai immaginato e, pur nella consapevolezza della serietà della situazione clinica, esiste una concreta speranza che quei 'mesi' siano molti. Io spero che per Michela (e per tutti gli altri pazienti) quei mesi guadagnati siano molti e possano servire a ottenere cure migliori che a loro volta serviranno a guadagnare ancora altro tempo che servirà a curare con successo questa malattia».

Dal quarto stadio non si torna indietro

 

Burioni parla di uno studio eseguito su pazienti con cancro al colon inoperabile. «Qualche giorno fa - scrive - è uscito un lavoro che descrive uno studio eseguito su 84 pazienti con un cancro del colon inoperabile, metastatico e ormai resistente alle terapie.

Ebbene, una nuova terapia ha portato a una risposta completa (avete letto bene: il cancro è sparito) in 3 di questi pazienti e una risposta parziale, con un netto miglioramento, in 29 pazienti. In 28 la malattia si è fermata - evidenzia lo scienziato - Giustamente mi farete notare che 3 pazienti su 84 è solo il 4% (ma 3 che guariscono più 29 che migliorano più 28 nei quali il tumore si ferma significa che la malattia è controllata nel 71% dei pazienti!), che si tratta di un tumore particolare e via dicendo. Ma il passo in avanti è innegabile e significa che, anche in casi che prima erano senza speranza, adesso abbiamo strumenti che possono essere utilizzati con una efficacia che in alcuni casi è strabiliante».

La speranza

«Anche se per ora ci riusciamo solo per pochi pazienti, è possibile guarire un tumore a uno stadio avanzatissimo. Dunque - conclude - sconfiggere la malattia anche grave è oggettivamente possibile e prima o poi ci riusciremo per molte altre persone. È solo questione di tempo».


Ultimo aggiornamento: Domenica 7 Maggio 2023, 19:18
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