Terrorismo, metro di Roma nel mirino: progettato attentato alla fermata Laurentina

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La cellula terroristica di cui faceva parte Anis Amri, l'attentatore tunisino di Berlino ucciso dalla polizia il 23 dicembre 2016 a Sesto San Giovanni (Milano), progettava un attacco alla metropolitana di Roma. È quanto riporta La Repubblica sulla base di alcune indicazioni degli inquirenti.

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La rete, smantellata dalla polizia, era composta soprattutto da connazionali di Amri, che vivevano nella provincia di Latina. Nel 2015 i terroristi stavano progettando un attentato alla stazione Laurentina, capolinea della Metro B della Capitale, ma non riuscirono mai a passare all'azione. La cellula era ben organizzata, su due livelli: da un lato c'erano gli estremisti pronti a mettere a punto gli attacchi, dall'altro c'erano degli efficienti procacciatori di documenti falsi.

La cellula terroristica di cui faceva parte anche Amri, che si muoveva tra Roma e Latina, è stata individuata e smantellata in seguito ad alcune intercettazioni. Nelle conversazioni, i terroristi arrestati parlavano di voler compiere violenze inaudite sugli "infedeli", tutti gli occidentali non musulmani.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Marzo 2018, 12:23
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