Messina Denaro, scatta l'indignazione social per il trattamento sanitario: «Noi aspettiamo mesi, lui subito in cura»

La notizia che Matteo Messina Denaro, dopo l'arresto, ha subito ricevuto le cure per il tumore al colon, ha scatenato le polemiche sui social

Messina Denaro, scatta l'indignazione social per il trattamento sanitario: «Noi aspettiamo mesi, lui subito in cura»

di Niccolò Dainelli

Non solo 'meme' e ironia sull'arresto di Matteo Messina Denaro. Sui social network, adesso, emerge anche tanta indignazione per il trattamento sanitario riservato a quello che è stato per 30 anni il ricercato numero uno in Italia, tanto da ricevere l'appellativo di superlatitante. Il boss mafioso, infatti, si trova nel carcere dell'Aquila dove potrà continuare a sottoporsi a cicli di chemioterapia. Una notizia che ha scatenato il dibattito e le polemiche del web.

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«Comportamente anomalo» 

 

Matteo Messina Denaro sorride quando incrocia lo sguardo del personale in carcere. Ha già organizzato la cella e adesso, dopo la sua prima ora d'aria, il super boss potrebbe presentarsi per la prima volta davanti ai giudici, dall'interno del penitenziario di massima sicurezza 'Le Costarelle' dell'Aquila, dove era stato portato già lunedì 16 gannio sera, il giorno del suo arresto. La sala delle videoconferenze è pronta: il superlatitante arrestato potrebbe collegarsi in in video all'udienza del processo ai mandanti delle stragi di Capaci e via D'Amelio in corso davanti alla corte d'assise d'appello di Caltanissetta. Diabolik, in queste sue prime ore di detenzione al 41 bis, si è dimostrato molto attivo e apparentemente cordiale: «un comportamento anomalo rispetto a come si comportano di solito i detenuti al 41 bis», viene spiegato da coloro che si occupano della detenzione dell'ultimo boss stragista.

Chemioterapia in carcere

Ma in queste ore non ci si interroga solo sul significato dei suoi comportamenti dopo l'arresto: anche il sul suo stato di salute, infatti, è al centro dell'attenzione, con i primi controlli medici che sono già stati completati. Il professor Luciano Mutti, primario del reparto di oncologia a gestione universitaria dell'ospedale San Salvatore, lo ha già visitato almeno una volta, per un'ora. E l'ipotesi che l'ex superlatitante, affetto da una grave malattia, possa essere visitato all'esterno o seguire le terapie fuori dal carcere appaiono sempre più improbabili, per evidenti motivi di sicurezza: già domani dovrebbe infatti essere sottoposto in carcere alla prima seduta di chemioterapia, dopo quella saltata la mattina dell'arresto alla clinica La Maddalena. Un'attenzione che il mondo del web non sembra affatto gradire.

Le polemiche social

Tra i commenti alle notizie pubblicate dalle varie testate ci sono quelli di tanti abruzzesi. «L'Abruzzo ha ricevuto un bel regalo... Per il boss le cure subito... E le persone che pagano le tasse, mesi e mesi devono attendere per visite e cure...Viva l'Italia». E poi «Che trattamento gli fanno! Il primario addirittura! Abruzzesi forti e gentili», e ancora in tanti esprimono sconcerto perché, invece, «un onesto cittadino deve aspettare mesi per le visite». C'è chi scende più nei dettagli e fa tristemente notare «Chemio in tranquillità con un dottore che lo segue, non come i comuni mortali, tampone poi visita e trattamento in ospedale dalle 5 alle 7 ore, poi macchina e si torna a casa sfiniti». «Dalle mie parti una Rsa costa 2000 euro... penso che conviene un carcere di massima sicurezza» scrivono ancora su Facebook dove c'è anche chi taglia corto: «Gli stanno dando troppa visibilità».


Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Marzo 2023, 00:46
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