Stragi Falcone e Borsellino, ergastolo al boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro

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La notizia arriva a tarda sera, in coda a una giornata di attesa. La Corte d'Assise di Caltanissetta, presieduta da Roberta Serio, dopo oltre 14 ore di camere di consiglio, ha condannato all'ergastolo il boss latitante Matteo Messina Denaro per le stragi del '92 di Capaci e Via D'Amelio costate la vita ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, alla moglie del giudice Falcone, Francesca Morvillo (anche lei magistrato), e agli otto agenti delle loro scorte Antonio MontinaroVito SchifaniRocco DicilloAgostino CatalanoEmanuela LoiVincenzo Li MuliWalter Eddie Cosina e Claudio Traina. Capo della mafia trapanese, Messina Denaro, ricercato dal 1993, è stato tra i responsabili della linea stragista di Cosa nostra imposta dai corleonesi di Totò Riina.

Secondo l'accusa, sostenuta in aula dal procuratore aggiunto Gabriele Paci, il boss Matteo Messina Denaro avrebbe determinato all'interno di Cosa nostra «un clima di unanimità senza il quale il capomafia corleonese Totò Riina non avrebbe potuto portare avanti i suoi piani stragisti, se non a rischio di una guerra di mafia».

«Non è sostenibile - ha spiegato il magistrato durante la requisitoria, conclusasi con una richiesta di condanna all'ergastolo per il padrinio latitante - che Totò Riina avrebbe comunque intrapreso quella strada senza avere il consenso di Cosa nostra, perché se ci fosse stato il dissenso dei vertici di una delle province ci sarebbe stata una guerra».

In particolare il boss mafioso latitante Messina Denaro è stato condannato all'ergastolo per le stragi mafiose del 1992 con «isolamento diurno per la durata di 18 mesi» e lo condanna anche«al pagamento delle spese processuali». La corte ha poi dichiarato l'imputato «interdetto dai pubblici uffici» e «decaduto dalla responsabilità genitoriale».

La Corte d'assise di Caltanissetta ha disposto provvisionali immediatamente esecutive per tutte le parti civili. Alle vedove e ai figli delle vittime sono stati liquidati 500 mila euro ciascuno, 300 mila ai fratelli, mentre ai nipoti somme tra i 10 e i 50 mila euro. Centomila euro sono andati ai tre superstiti degli attentati di Capaci e Via D'Amelio: Angelo Corbo, Giuseppe Costanza e Antonio Vullo.

La storia di quegli anni, dunque, non sarebbe stata la stessa se Messina Denaro non avesse appoggiato la linea del padrino corleonese e se non avesse aiutato Riina a stroncare sul nascere le voci del dissenso interno. Quello che si è concluso stasera è il terzo proceso che si celebra a Caltanissetta per la strage di Capaci e il quinto celebrato per la strage di via D'Amelio.

Nelle altre tranche sono stati condannati a vario titolo capimafia ed esecutori materiali dei due attentati.

L'ergastolo per il boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro, accusato di essere tra i mandanti delle stragi del '92, «è un grande risultato per la Procura di Caltanissetta», ha detto all'agenzia Adnkronos il Procuratore generale di Caltanissetta Lia Sava, dopo avere appreso la decisione della Corte d'assise di Caltanissetta, emessa dopo oltre 14 ore di camera di consiglio. «Abbiamo messo insieme pezzi di tanti contesti investigativi diversi - dice - e tante dichiarazioni e riscontri anche risalenti nel tempo. E siamo arrivati alla condanna».

«I figli del giudice Paolo Borsellino considerano la condanna all'ergastolo per Matteo Messina Denaro come un tassello in più rispetto a un accertamento della verità che è a formazione progressiva», ha detto all'Adnkronos l'avvocato Vincenzo Greco, che rappresenta la difesa della famiglia del giudice Borsellino, dopo la condanna del carcere a vita per il latitante, ritenuto tra i mandanti delle stragi mafiose. «Al di là della soddisfazione per il riconoscimento delle costituzioni delle parti civili», dice ancora il legale. Per la famiglia del magistrato «è un passo in più rispetto a un lavoro ancora più grande che si sta svolgendo - dice - e siamo molto grati alla Procura di Caltanissetta per il lavoro svolto e per l'impegno che ha profuso».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Ottobre 2020, 02:06
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