Baiardo: «Messina Denaro non ne avrà per molto. Vidi l'agenda rossa di Borsellino». E a Giletti dice: «Stai rischiando...»

Dopo le dichiarazioni inquietanti dello scorso novembre, Salvatore Baiardo, ex uomo di fiducia dei boss Graviano, è tornato a Non è l'Arena ospite di Massimo Giletti

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Dopo le dichiarazioni inquietanti dello scorso novembre, in cui fece capire che il boss Matteo Messina Denaro era molto malato e che presto poteva arrivare un 'regalino' con il suo arresto, ieri Salvatore Baiardo, ex uomo di fiducia dei boss Graviano, è tornato a Non è l'Arena ospite di Massimo Giletti. E anche la sua seconda intervista non è stata da meno, tra dichiarazioni scioccanti e allusioni altrettanto inquietanti.

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Baiardo: «Messina Denaro non ne ha per molto»

«Le profezie vorrei farle in un altro ambito, queste non sono profezie. Sono cose delicate, serie», ha detto Baiardo dopo l'intervista concessa a novembre quando disse che Messina Denaro era malato che e che poteva essere arrestato a «breve». Per Baiardo il boss «non ne avrà per molto», in riferimento all'aggravarsi della sua malattia. Quanto a chi è la sua fonte, Baiardo elude la domanda: «Non posso dirlo in televisione», dice. «La mia fonte» sullo stato di malattia di Messina Denaro «arriva dall'ambito palermitano, non dai Graviano». «Non ci sono solo i Graviano, ci sono anche altre persone. Non parlo per bocca dei Graviano...». 

 

L'agenda rossa e le parole a Giletti

«Matteo Messina Denaro, Totò Riina, Bernardo Provenzano dove sono stati arrestati? Tutti e tre in Sicilia, mentre i fratelli Gravano sono stati arrestati a Milano, c'è qualcosa che non torna. I fratelli si stavano rifacendo un'altra vita.

I pentiti non possono continuare a inventarsi le barzellette. Se i Graviano dovevano continuare a delinquere, sarebbero rimasti a Brancaccio», ha aggiunto Baiardo. «I Graviano hanno staccato la spina a Palermo. Non per niente era da anni che cercavano di stabilirsi al Nord. E a Roma ci sono i suoi familiari. Non hanno più la base in Sicilia. Questo significa tirarsi fuori».



«Spiace per questa persona, ma penso che non ne abbia per molto, altrimenti non succedeva quello che è successo (l'arresto ndr)...». «È finita con l'arresto la mafia di quell'epoca». «Può essere che gli amici palermitani gli abbiano consigliato di farsi catturare?». «È difficile rispondere a questa domanda», afferma rispondendo a una domanda di Giletti. Poi aggiunge: «Stiamo dando troppa credibilità ai pentiti».

«Sappiamo bene - ha proseguito - che non è tutto finito, è finito con l'arresto di Denaro quel tipo di epoca. Stiamo dando troppa credibilità ai pentiti. Trovatemi un pentito che si sia pentito da uomo libero, tutti si sono pentiti per non fare galera. Non sono un pentito non l'ho mai fatto. Ho fatto 12 querele contro chi mi chiama pentito». E ancora, sull'avvocato nipote del boss: «Lorenza Guttadauro legale di Messina Denaro? Se lui si fida di quell'avvocato...». 

Baiardo parla poi della celebre agenda rossa di Paolo Borsellino: «Ho visto dei fogli che riproducevano l'agenda rossa di Paolo Borsellino», dice in riferimento all'agenda del magistrato svanita nel nulla. «Quell'agenda rossa è passata da mano in mano», ha aggiunto. E infine, parole inquietanti al conduttore: «Giletti, lei sta rischiando molto, a 360 gradi. E non solo a livello di mafia...». 


Ultimo aggiornamento: Domenica 5 Febbraio 2023, 14:14
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