Messa sul materassino in mare a petto nudo. Parroco sotto indagine per offesa alla religione. Lui: «Chiedo scusa» FOTO

Don Mattia ha preso un materassino e ha celebrato la messa in mare, davanti ai fedeli in acqua

Messa sul materassino in mare a petto nudo. Parroco sotto indagine per offesa alla religione. Lui: «Chiedo scusa» FOTO

di Paolo Travisi

Ha deciso di celebrare la Messa in mare, a Crotone, su un materassino gonfiabile. Una celebrazione certamente originale, ma che ha destato non poche perplessità e critiche, quella di Don Mattia Bernasconi, sacerdote della parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano, che la procura di Crotone ha iscritto nel registro degli indagati, con l'accusa di offesa a confessione religiosa. Il prete da parte sua chiede scusa e dice «non era assolutamente mia intenzione banalizzare l'Eucarestia, né utilizzarla per altri messaggi di qualunque tipo», sono le parole di Don Mattia, scritte in una lettera pubblicata sul sito della parrocchia.

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Messa sul materassino

«Faceva troppo caldo e non avevamo un’altra sede a disposizione e così ci siamo detti: perché non fare messa in acqua? Una famiglia ci ha sentito ed ha messo a disposizione il loro materassino che abbiamo trasformato in altare. E' stato bellissimo, ma non lo rifarei», ha ribadito il parroco di Milano, che era in vacanza in Calabria per seguire il campo estivo di “Libera”, nelle terre confiscate alla ‘Ndrangheta. «In alcuni casi particolari, in occasione di ritiri, campi scuola, nei luoghi di vacanza è anche possibile celebrare la Messa fuori dalla chiesa. Bisogna sempre, però, prendere contatti con i responsabili ecclesiali del luogo dove ci si trova, per consigliarsi sul modo più opportuno di realizzare una celebrazione eucaristica di questo genere.

Soprattutto è necessario mantenere quel minimo di decoro e di attenzione ai simboli richiesti dalla natura stesse delle celebrazioni liturgiche» ha aggiunto Don Mattia, scusandosi per la scelta di celebrare la messa in mare.

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L'accaduto non è passato inosservato alla Diocesi di appartenenza, ma neanche al procuratore Giuseppe Capoccia, che dopo aver visionato articoli e foto sui social, ha deciso di iscrivere il sacerdote nel registro della procura per aver arrecato offesa alla religione cattolica. 

Le scuse di Don Mattia

 «Vi assicuro che non sono mancate l'attenzione e la custodia alla Parola e all'Eucarestia, ma fuori contesto la forma è più eloquente della sostanza e un momento di preghiera vissuto con intensità e significato dai ragazzi lì presenti ha urtato la Fede di molti: ne sono profondamente amareggiato. Chiedo umilmente scusa dal profondo del cuore anche per la confusione generata dalla diffusione mediatica della notizia e delle immagini».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Luglio 2022, 15:37
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