Manovra, la premier Meloni: «Aiuti al ceto medio, non ai ricchi: facciamo ripartire l'Italia». Tutte le misure

Manovra, la premier Meloni: «Aiuti al ceto medio, non ai ricchi: facciamo ripartire l'Italia». Tutte le misure

di Alessandra Severini

«Fiera e soddisfatta». Giorgia Meloni dice di sentirsi così dopo il varo della prima Manovra di bilancio del suo governo. Una manovra «coerente e coraggiosa», la definisce il premier che rivendica le scelte fatte: «È una manovra che racconta di una visione politica». Far tornare i conti non è stato facile viste le risicate coperture. Alla fine la legge di bilancio pesa per 35 miliardi, di cui 21 diretti a ridurre l’impatto del caro energia. Ma «non è una manovra che favorisce i ricchi - si difende Meloni - aiutiamo il ceto medio». E poi c’è il miliardo e mezzo destinato alla famiglia perché «la natalità è il primo punto del nostro programma» e perché «bisogna guardare al domani» se si vuole «far ripartire l’Italia».

Cartelle esattoriali, stralcio in manovra fino a 1.000 euro. «Per le altre si pagherà senza sanzioni»

Certo anche il presidente del Consiglio avrebbe voluto qualcosa in più. Sul cuneo fiscale, per esempio, promette che l’obiettivo «è un taglio del 5%, due terzi al lavoratore, un terzo all’azienda». Avrebbe voluto anche l’abolizione già dal 2023 del reddito di cittadinanza ma il timore di un conflitto sociale le ha fatto accettare una mediazione. Comunque «lo Stato non può occuparsi delle persone dai 18 ai 60 anni».

Ora bisognerà correre: il testo deve essere approvato prima dalle Camere e poi spedito a Bruxelles entro il 30 novembre, infine la legge dovrà essere approvata in via definitiva dal Parlamento entro il 31 dicembre. Potrebbe essere un percorso accidentato. La Commissione Ue ha già detto che «l’Italia è nella lista dei Paesi che saranno sottoposti a una valutazione approfondita» a causa degli squilibri macroeconomici eccessivi. E le opposizioni promettono battaglia. Il segretario dem Letta parla di manovra «improvvisata e iniqua» e annuncia una manifestazione per il 17 dicembre. Duro il leader M5s Conte: «Non permetteremo un massacro sociale».

FAMIGLIA. Cresce l’assegno unico universale del 50% per il primo anno di età del bambino. Per le famiglie dai 3 figli in su sarà raddoppiata la maggiorazione forfettaria prevista per i nuclei numerosi che passa quindi da 100 a 200 euro mensili. Ridotta al 5% l’Iva sui prodotti di prima necessità per l’infanzia come pannolini, biberon, omogeneizzati (ora al 22%). Sì anche alla tampon tax con l’Iva al 5% sugli assorbenti. Viene aggiunto un mese di congedo facoltativo retribuito all’80% anziché al 30% utilizzabile fino a 12 anni di età del bambino.

PENSIONI. Le pensioni minime verranno alzate dagli attuali 524 euro a 570 euro per effetto di un’indicizzazione maggiorata al 120%. Si calcola che ne beneficeranno circa 2,5 milioni di persone. Per finanziare questo intervento però le pensioni superiori ai 2.100 euro lordi mensili verranno adeguate all’inflazione solo per il 50%. Viene poi introdotta quota 103: dal prossimo anno si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 di età. Rifinanziata anche Opzione donna ma legata al numero di figli (58 anni con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi e sempre con taglio dell’assegno in media del 30%).

POVERTA' . Non c’è il taglio dell’Iva su pane, latte e pasta ma nasce, con un fondo di 500 milioni, una "Carta Risparmio Spesa" per redditi bassi fino a 15mila gestita dai Comuni e volta all'acquisto di beni di prima necessità nei punti vendita che aderiscono all'iniziativa.

Sono confermati anche per il 2023 i bonus per la rottamazione della tv (massimo 100 euro) e il contributo di massimo 30 euro per l’acquisto dei decoder e dell’apparecchio tv senza rottamazione. Il bonus è destinato ai nuclei familiari con Isee non superiore a 20 mila euro.

RDC. Verrà abrogato dal primo gennaio 2024. Già dai primi mesi del 2023 non sarà più possibile presentare domanda per ottenere l'assegno. Già l’anno prossimo inoltre coloro che sono considerati occupabili potranno avere il sussidio per non più di 8 mesi e dovranno partecipare per almeno sei mesi a un corso di formazione o riqualificazione, pena la perdita dell’assegno. I cosiddetti occupabili sono individuati in base all’età e ai carichi familiari: devono avere tra 18 e 59 anni d’età e non avere in famiglia disabili, minori o anziani over 60.

LAVORATORI. Confermata la scelta già fatta dal governo Draghi di tagliare il cuneo fiscale di 2 punti per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35mila euro. Il taglio sarà più alto (di 3 punti) per i redditi fino a 20mila euro. La misura alleggerisce la quota di contributi che versano i lavoratori mentre rimane invariata quella a carico delle imprese. Di fatto i primi continueranno ad avere circa 35 euro lordi in più in busta paga, mentre con un reddito di 20mila euro si avranno 46 euro lordi in più al mese. Per i dipendenti è prevista anche la detassazione dei premi produttività con un’aliquota del 5% fino a 3.000 euro.

AUTONOMI E IMPRESE. Il regime forfettario con aliquota unica al 15% sostitutiva di Irpef, Irap e Iva dall’anno prossimo si applica a lavoratori autonomi e liberi professionisti con redditi fino a 85mila euro (finora il limite era 65mila). Sulla base delle simulazioni fatte al ministero dell’Economia, la platea interessata alla flat tax potrebbe allargarsi di poco più di 100mila lavoratori rispetto ai 2,1 milioni attuali. Per favorire le assunzioni di under 36 e dei percettori di reddito di cittadinanza è prevista a favore delle imprese la decontribuzione totale per assunzioni a tempo indeterminato. Rinviata di un anno l'entrata in vigore di plastic e sugar tax, le imposte sui prodotti in plastica monouso e sulle bevande zuccherate.

TREGUA FISCALE. Stralcio delle cartelle dal 2000 fino al 2015 per un importo fino a 1.000 euro. Per le cartelle tra il 1 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022 sarà prevista una mini sanzione al 5% con una definizione agevolata mediante rottamazione o saldo e stralcio con la rateizzazione fino a 5 anni. Sarà possibile rateizzare senza sanzioni e interessi i pagamenti del 2022 non effettuati per l’emergenza Covid o il caro bollette. Bloccato l’automatismo che dal 1° gennaio 2023 avrebbe portato ad un aumento delle multe per violazione del Codice della strada. Dal 2023 il tetto ai contanti sale a 5.000 euro.

BOLLETTE E CARBURANTI. Rimane il bonus sociale luce e gas per le famiglie in difficoltà e la soglia Isee viene portata da 12mila a 15mila euro. Buone notizie per le imprese: il credito d’imposta per le piccole imprese sale dal 30 al 35%, per le attività più grandi passa dal 40 al 45%. Da dicembre si riduce però il taglio delle accise su benzina e diesel. Lo sconto passerà dagli attuali 30,5 centesimi al litro a 18,3 centesimi. Secondo le associazioni dei consumatori per le famiglie questo significherà una maggiore spesa di 146 euro annui a famiglia ipotizzando due pieni al mese.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Novembre 2022, 09:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA