Ridotta in codice rosso, la sanità italiana lancia l’allarme: negli ospedali mancano 30mila medici, 70mila infermieri e qualcosa come 100mila posti letto. Così per i pazienti non c’è speranza. Il grido di aiuto arriva da 30 società scientifiche, che si rivolgono direttamente alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Il diritto alla salute - ha spiegato Francesco Cognetti, coordinatore del Fossc, il Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari italiani - è in grave pericolo».
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L'allarme della sanità: «Mancano medici e infermieri»
La previsione della spesa sanitaria sul Pil, per gli anni 2023-2026, registrerà già nel 2024 il ritorno al 6,3% rispetto ad una media dell’8,8% dei 37 Paesi dell’Ocse e del 10% circa di Francia e Germania.
Cercasi camici bianchi
Oggi i camici bianchi sono 130mila, vale a dire 60mila unità in meno rispetto alla Germania e 43mila in meno rispetto alla Francia.
Posti letto scomparsi
In un solo anno sono stati tagliati quasi 21.500 posti letto. Il numero era aumentato durante la pandemia: nel 2020 erano infatti 257.977, ma poi sono scesi a quota 236.481 nel 2021.
Dieci anni di tagli
Il Fossc denuncia inoltre un progressivo depotenziamento della sanità, negli ultimi 10 anni: dal 2011-2021 infatti, in Italia, sono stati chiusi 125 ospedali, vale a dire il 12%. Nel 2011 le strutture sia pubbliche sia private erano 1.120: nel 2021 erano 995 nel 2021. Il taglio più forte ha interessato le strutture pubbliche: ben 84 in meno.
Il cambio di rotta
I camici bianchi chiedono la revisione dei parametri organizzativi degli ospedali: «Servono interventi tempestivi - spiega il Fossc - chiediamo alla premier più risorse per assumere personale e assicurare migliori condizioni di lavoro».
L'allarme
Secondo il Fossc non saranno le 1350 Case di Comunità previste dal Pnrr a sciogliere i nodi del sistema sanitario. Anzi, porrebbero togliere personale alle strutture già esistenti. La prima necessità è immettere nuovi medici: il problema principale è il reclutamento del personale. Anche l’Ocse è molto preoccupata per nuove possibili crisi sanitarie nei Paesi che investono minori risorse nella sanità: per l’Italia prevede un investimento pari ad almeno l’1,4% in più rispetto al Pil 2021, che equivale ad un aumento annuo di ben 25 miliardi di euro. «In questa situazione - afferma ancora il Forum - riteniamo sia impensabile distrarre personale dai nosocomi verso le strutture territoriali previste dal Pnrr, cioè case od ospedali di comunità».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Maggio 2023, 08:23
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