Ospedali, l'allarme: «Mancano 30mila medici, chiusi 125 strutture in dieci anni»

L’allarme dei camici bianchi: servono 70mila infermieri e 100mila posti letto

Ospedali, l'allarme: «Mancano 30mila medici, chiusi 125 strutture in dieci anni»

di Lorena Loiacono

Ridotta in codice rosso, la sanità italiana lancia l’allarme: negli ospedali mancano 30mila medici, 70mila infermieri e qualcosa come 100mila posti letto. Così per i pazienti non c’è speranza. Il grido di aiuto arriva da 30 società scientifiche, che si rivolgono direttamente alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Il diritto alla salute - ha spiegato Francesco Cognetti, coordinatore del Fossc, il Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari italiani - è in grave pericolo».

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L'allarme della sanità: «Mancano medici e infermieri»

La previsione della spesa sanitaria sul Pil, per gli anni 2023-2026, registrerà già nel 2024 il ritorno al 6,3% rispetto ad una media dell’8,8% dei 37 Paesi dell’Ocse e del 10% circa di Francia e Germania.

 

Cercasi camici bianchi

Oggi i camici bianchi sono 130mila, vale a dire 60mila unità in meno rispetto alla Germania e 43mila in meno rispetto alla Francia.

Non solo, più di 1.000 neolaureati e specializzandi ogni anno decidono di andare all’estero dove gli stipendi sono più alti e le condizioni di lavoro sono decisamente migliori. Solo nei pronto soccorso la carenza di personale è di 4.200 dottori: solo nel primo semestre del 2022 se ne sono dimessi 600, circa 100 al mese. Mancano anche 70.000 infermieri.

Posti letto scomparsi

In un solo anno sono stati tagliati quasi 21.500 posti letto. Il numero era aumentato durante la pandemia: nel 2020 erano infatti 257.977, ma poi sono scesi a quota 236.481 nel 2021.

 

Dieci anni di tagli

Il Fossc denuncia inoltre un progressivo depotenziamento della sanità, negli ultimi 10 anni: dal 2011-2021 infatti, in Italia, sono stati chiusi 125 ospedali, vale a dire il 12%. Nel 2011 le strutture sia pubbliche sia private erano 1.120: nel 2021 erano 995 nel 2021. Il taglio più forte ha interessato le strutture pubbliche: ben 84 in meno.

 

Il cambio di rotta

I camici bianchi chiedono la revisione dei parametri organizzativi degli ospedali: «Servono interventi tempestivi - spiega il Fossc - chiediamo alla premier più risorse per assumere personale e assicurare migliori condizioni di lavoro».

 

L'allarme 

Secondo il Fossc non saranno le 1350 Case di Comunità previste dal Pnrr a sciogliere i nodi del sistema sanitario. Anzi, porrebbero togliere personale alle strutture già esistenti. La prima necessità è immettere nuovi medici: il problema principale è il reclutamento del personale. Anche l’Ocse è molto preoccupata per nuove possibili crisi sanitarie nei Paesi che investono minori risorse nella sanità: per l’Italia prevede un investimento pari ad almeno l’1,4% in più rispetto al Pil 2021, che equivale ad un aumento annuo di ben 25 miliardi di euro. «In questa situazione - afferma ancora il Forum - riteniamo sia impensabile distrarre personale dai nosocomi verso le strutture territoriali previste dal Pnrr, cioè case od ospedali di comunità».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Maggio 2023, 08:23
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