Ha pugnalato a morte il suo amico per una ragazza che non è mai esistita. Ci sarebbe lo spettro di un forte disagio psichico nel delitto di Michele Martedì, ucciso dall'amico Mattia Rossetti, 26enne di Ancona. Il ragazzo poco prima aveva dichiarato tutto il suo odio per l'amico in una storia sui social facendo riferimento ad una ragazza.
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Si tratta di un video farneticante, in cui, tra le altre cose, accusa l'amico di aver causato la morte del leader dei Linkin' Park. «Mi piaceva una ragazza, non faccio il nome che poi ho scoperto che era stata anche con lui, nonostante il suo negare.
Mentre la polizia indaga sul caso, gli altri amici dei due sono sconvolti. Mattia e Michele si conoscevano dalle medie, tutti erano parte dello stesso gruppo, ma gli amici in comune hanno detto che in realtà la ragazza di cui parla nel video l'omicida non è mai esistita. Nessuno ha pensato dal video che potesse arrivare a compiere un simile gesto, anche se Michele forse aveva intuito qualcosa nell'atteggiamento del suo amico che sempre in una delle sue storie riporta: «Lui chiama mia madre lamentandosi che gli voglio mettere le mani addosso le dice di essere preoccupato e di farmi curare. È un infame».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Dicembre 2020, 16:56
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