Vicenza, sbaglia la retromarcia e vola nel burrone col pick-up: Mattia ritrovato morto all'alba

Sbaglia la retromarcia e vola nel burrone col pick-up: Mattia ritrovato morto all'alba

di Maria Elena Pattaro

Era l'ultimo della comitiva, con il pick up carico di vettovaglie dopo la Pasquetta in montagna, sui Colli Alti. E' bastata una retromarcia a trasformare in tragedia un giorno di festa: Mattia Citton, 23enne di Borso del Grappa (Vicenza) è uscito di strada ed è ruzzolato giù dal pendio. Una carambola da 400 metri che gli è stata fatale. Il suo pick-up Dodge Ram si è fermato sul prato in fondo alla scarpata. Lui è stato sbalzato dal mezzo.

Il corpo è stato trovato senza vita all'alba di ieri mattina, 19 aprile, dopo una notte di angoscianti ricerche da parte di amici e familiari. Il dramma si è consumato lunedì sera a Solagna (Vicenza), sul versante vicentino del Grappa che porta verso Col Moschin: è lì che Mattia, elettrotecnico che lavorava come operaio alla Edilgrappa di Borso, aveva deciso di passare la Pasquetta insieme agli amici.

LA SCAMPAGNATA
Il gruppo si era organizzato per un pic-nic in una delle tante casere private: grigliata, musica, risate approfittando della bella giornata di sole. Alle 21 l'ultimo brindisi a rifugio Alpe Madre prima di tornare a casa: qualcuno si ferma per un bicchiere mentre gli altri finiscono di sistemare le macchine. Gli amici si salutano e si danno appuntamento alla prossima, poi si incolonnano lungo la strada sterrata che scende a valle. E' Mattia a chiudere la colonna: a bordo del pick-up ha gran parte del materiale usato per il pic-nic. Ingrana la retro per fare inversione di marcia. E a quel punto succede l'irrimediabile. Il mezzo esce dalla strada di Col Fenilon e precipita giù nella scarpata. Non se ne accorge nessuno: il gruppo è già sulla strada di casa. Soltanto due ore dopo i genitori e la sorella Arianna iniziano a preoccuparsi: è strano che alle 23 il giovane non sia ancora tornato. E non risponda al telefono. Scattano le chiamate e i messaggi agli amici, convinti che a quell'ora Mattia sia già tornato a casa. Invece no. Sale la preoccupazione, ma nessuno ancora immagina la tragedia. Amici e familiari pensano che magari il 23enne sia rimasto in panne in un punto in cui la copertura telefonica non gli permette di chiedere aiuto.

Ed escono a cercarlo, ripercorrendo la strada che separa la sua casa di Borso del Grappa, in via Cenghia, dalla località in cui ha trascorso la giornata. A ogni giro di lancette l'apprensione si fa più forte.

IL RITROVAMENTO
All'alba il tragico epilogo: alle 4.30 un passante si accorge dell'auto finita in fondo alla scarpata. Il pick-up è ridotto a un ammasso di lamiere, con il tettuccio completamente schiacciato dal ruzzolone. A qualche metro c'è il corpo senza vita del 23enne, sbalzato dal veicolo. Per recuperarlo sono intervenuti i tecnici del Soccorso alpino insieme ai sanitari del Suem di Crespano del Grappa. Il medico però non ha potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. Le ferite riportate nello schianto non gli hanno lasciato scampo. Una volta imbarellata, la salma la salma è stata trasportata a spalla dai soccorritori per una cinquantina di metri sulla strada delle Penise e affidata al carro funebre. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Bassano del Grappa, che hanno provveduto al recupero del mezzo, e i carabinieri di Marostica a cui spetta ora il compito di ricostruire l'esatta dinamica e le cause dell'incidente costato la vita al 23enne. Secondo le prime ricostruzioni il giovane aveva ingranato la retromarcia e proprio in questa manovra le ruote posteriori del pick-up avrebbero perso aderenza col terreno scivolando giù dal pendio in una rovinosa caduta impossibile da arrestare. La morte del 23enne è stata un colpo durissimo non soltanto per mamma Luciana, papà Eros e la sorella maggiore Arianna, con cui abitava in via Cenghia. Ma anche per l'intera comunità, dove Mattia era molto conosciuto e benvoluto. Qui aveva non soltanto gli affetti più cari ma anche il lavoro: subito dopo il diploma come elettrotecnico, era stato assunto alla Edilgrappa, azienda di Borso specializzata nella produzione: era addetto a un macchinario a controllo numerico ma negli ultimi mesi stava preparando il terreno per un salto professionale: aveva ottenuto la patente del camion ed era pronto ad accompagnare il titolare nelle fiere di settore. Sogni spazzati via all'improvviso.
 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Aprile 2022, 12:42
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