Matteo Messina Denaro: le donne e gli amori del superlatitante, lontano dai valori della mafia tradizionale

La vita di Matteo Messina Denaro è stata segnata anche da molti amori e relazioni: un "padrino moderno" lontano dai valori familiari e sentimentali della mafia tradizionale

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di Redazione Web

Matteo Messina Denaro, nonostante fosse il ricercato numero uno in Italia da 30 anni, ha avuto una vita piena di amori e relazioni. All'inizio fu Andrea, una giovane austriaca che gli aveva fatto perdere la testa. Poi è arrivata Francesca, che al boss di Castevetrano ha dato anche una figlia. E tra una storia e l'altra nella vita del superlatitante ha fatto irruzione Maria Mesi, la donna che forse di più ha contato nella sua vita e che è stata anche condannata per favoreggiamento per averlo ospitato e accompagnato durante la latitanza.

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«Padrino moderno»

 

La presenza di tante donne nella vita di Messina Denaro traccia già il profilo di un «padrino moderno» che, almeno nella vita privata, ha segnato una forte discontinuità con il sistema di valori familiari e sentimentali della mafia tradizionale. «Sei la cosa più bella che ci sia», recita il messaggio che il superboss aveva indirizzato alla «sua» Maria affidandolo a uno dei «pizzini», intercettati dagli investigatori.

 

La coppia clandestina

Dalla corrispondenza saltata fuori in casa di Filippo Guttadauro, cognato e collegamento tra il boss latitante e il suo mondo, sono riaffiorati i pensieri intimi di una coppia che, per forza di cose, risultava essere clandestina. Maria si firmava e si faceva chiamare Mari oppure Mariella. «Avrei voluto conoscerti fin da piccola e crescere con te, sicuramente te ne avrei combinate di tutti i colori perché da bambina ero un maschiaccio», gli scriveva. Diventata adulta ha diviso con il boss mafioso i disagi di un ménage con poca intimità, ma anche i rari momenti di evasione e le vacanze. Come quella di agosto 1995 in un residence messo a disposizione dal boss Vito Mazzara (il mandante dell'uccisione di Mauro Rostagno) a San Vito Lo Capo, tra la spiaggia sabbiosa, il mare e le escursioni nella suggestiva riserva naturale dello Zingaro. In questo ambiente, che era quello del suo regno criminale, Matteo Messina Denaro poteva muoversi con temeraria sicurezza perché era circondato da amici e fiancheggiatori fidati. Una sola accortezza a Vincenzo Sinacori, divenuto poi pentito, rimase nella memoria. Il boss usava chiamare la sua donna con un altro nome, Tecla. Più rischiosa perché affrontata senza alcuna rete protettiva la vacanza in Grecia dell'anno prima, che Messina Denaro aveva organizzato sotto il falso nome di Matteo Cracolici e sempre con la compagna.

Il primo amore

Tutto ebbe inizio, però, con l'austriaca Andrea. Prima che Mariella lo conquistasse, infatti, la fama di uomo fatale aveva fatto colpo su Andrea Haslehner, giovane e bella austriaca che lavorava in un albergo di Selinunte. Matteo Messina Denaro, non ancora il boss conosciuto come Diabolik ma già in carriera, frequentava l'albergo e la donna che a un certo punto si trasferì in una villa di Triscina affittata dal boss. Il cambio improvviso aveva una spiegazione: di lei si era invaghito il direttore dell'albergo, Nicola Consales, che nel 1991 sarà ucciso a Palermo con due scariche a bruciapelo dopo avere confidato ai suoi collaboratori che presto avrebbe messo alla porta «questi quattro mafiosetti» degli amici di Matteo Messina Denaro. Le cronache di quel tragico amore raccontano che, dopo il delitto, Messina Denaro andò a trovare la sua amica in Austria.

Ma tutto si interrompe lì, perché nel frattempo era nata la storia con Francesca.

Francesca Alagna

Francesca Alagna, sorella del commercialista di fiducia dell'ex patron della Valtur, Carmelo Patti, sospettato di essere un prestanome del boss, fu il secondo amore di Diabolik. Dalla relazione con Francesca Alagna nel 1996 Messina Denaro ha avuto una figlia Lorenza. Mai conosciuta, ha confidato a un amico, anche se la donna e la ragazza sono state accolte sin dal primo momento a casa della madre del boss a Castelvetrano. Se ne sono andate solo nel 2013. Non è stato mai chiarito se sia stato un atto di ribellione della ragazza o, come appare più probabile, una scelta causata dal fatto che madre e figlia non riuscivano più a vivere in una casa assediata da polizia e carabinieri


Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Settembre 2023, 08:09
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