Matteo Messina Denaro, arrestato il superboss: era in cura in una clinica. «Ecco cos'ha detto dopo la cattura»

Una latitanza record come quella dei suoi fedeli alleati Totò Riina, sfuggito alle manette per 23 anni, e Bernardo Provenzano, riuscito a evitare la galera per 38 anni

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Dopo 30 anni di latitanza, il boss di Cosa Nostra che sembrava inafferrabile è stato catturato. Matteo Messina Denaro è stato arrestato dai carabinieri del Ros: l'inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano (Tp) è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Messina Denaro è stato arrestato all'interno di una clinica, la Maddalena di Palermo, in cui era in cura da un anno con il falso nome di Andrea BonafedeInsieme al boss è stato arrestato anche Giovanni Luppino, di Campobello di Mazara (Tp), accusato di favoreggiamento: lo avrebbe accompagnato alla clinica per le terapie.

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Messina Denaro catturato in una clinica

«Sono Matteo Messina Denaro». Sono state queste le prima parole del boss arrestato oggi nel corso di un blitz coordinato dalla Procura di Palermo e dal Ros. «Come ti chiami?», gli hanno chiesto i carabinieri. «Sono Matteo Messina Denaro». Il capomafia avrebbe cercato di allontanarsi alla vista dei carabinieri. Un tentativo di pochi istanti fermato dai carabinieri. 

Il superboss si trovava nella clinica privata dove è stato arrestato «per sottoporsi a terapie», dice il comandante del Ros dei carabinieri Pasquale Angelosanto dopo l'arresto compiuto dagli uomini del raggruppamento speciale assieme a quelli del Gis e dei comandi territoriali. «Oggi i carabinieri del Ros, del Gis e dei comandi territoriali della Legione Sicilia, nell'ambito delle indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Palermo, hanno arrestato il latitante Matteo Messina Denaro all'interno di una struttura sanitaria dove si era recato per sottoporsi a delle terapie cliniche». I Ros hanno dispiegato un ingente numero di forze per mettere in sicurezza la clinica: il boss non ha opposto resistenza.

Messina Denaro, la prima foto dopo l'arresto

Cappellino, cappotto di montone da uomo e occhiali da vista scuri: è così che si presentava Matteo Messina Denaro al momento dell'arresto. L'uomo, visibilmente ingrassato rispetto alle ultime foto conosciute su di lui che risalgono a diversi anni fa, tenuto sotto braccio dai carabinieri ha attraversato a piedi in manette per alcune centinaia di metri il viale della clinica dopo l'arresto arrivando in strada, prima di essere portato via su un mezzo dei carabinieri del Ros. Stando a quanto si apprende, Messina Denaro era in cura per un tumore alla clinica Maddalena di Palermo e stamattina si era recato nella struttura di via san Lorenzo per un day hospital.

Conferenza stampa alle 17. Applausi in clinica

Messina Denaro, come Riina 30 anni fa, è stato prima trasferito nella caserma San Lorenzo dei carabinieri, e poi portato all'aeroporto di Boccadifalco per essere portato in una struttura carceraria di massima sicurezza. I particolari sull'arresto del boss verranno forniti in una conferenza stampa della Procura di Palermo e del Ros dell'Arma nella caserma della Legione dei carabinieri di Palermo alle 17 di oggi pomeriggio.

Che ci fosse qualcosa di anomalo oggi in clinica i pazienti in fila per entrare l'hanno capito vendendo decine di carabinieri del Ros a volto coperto che presidiavano la struttura. Nessuno, per ore, è potuto entrare. Solo in mattinata si è scoperto che era in corso il blitz. Appena saputa la notizia i degenti hanno gridato ai carabinieri «bravi, bravi». «Bravi, bravi!». Urla di incoraggiamento e applausi nei confronti dei carabinieri del Ros, da parte di decine di pazienti e loro familiari.

Matteo Messina Denaro arrestato

Figlio del vecchio capomafia di Castelvetrano (Tp) Ciccio, storico alleato dei corleonesi di Totò Riina, era latitante dall'estate del 1993, quando in una lettera scritta alla fidanzata dell'epoca, Angela, dopo le stragi mafiose di Roma, Milano e Firenze, preannunciò l'inizio della sua vita da Primula Rossa. «Sentirai parlare di me - le scrisse, facendo intendere di essere a conoscenza che di lì a poco il suo nome sarebbe stato associato a gravi fatti di sangue - mi dipingeranno come un diavolo, ma sono tutte falsità».

Il capomafia trapanese è stato condannato all'ergastolo per decine di omicidi, tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito strangolato e sciolto nell'acido dopo quasi due anni di prigionia, per le stragi del '92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del '93 a Milano, Firenze e Roma. Messina Denaro era l'ultimo boss mafioso di «prima grandezza» ancora ricercato. Per il suo arresto, negli anni, sono stati impegnati centinaia di uomini delle forze dell'ordine. Oggi la cattura, che ha messo fine alla sua fuga decennale. Una latitanza record come quella dei suoi fedeli alleati Totò Riina, sfuggito alle manette per 23 anni, e Bernardo Provenzano, riuscito a evitare la galera per 38 anni.

 

Messina Denaro arrestato, le reazioni

«Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia»: così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni commenta la notizia dell'arresto di Matteo Messina Denaro. «All'indomani dell'anniversario dell'arresto di Totò Riina, un altro capo della criminalità organizzata viene assicurato alla giustizia. 

Tra i primi a commentare l'arresto del superboss il ministro della Difesa Guido Crosetto: «Arrestato Matteo Messina Denaro! Complimenti alle forze dell’ordine, alla magistratura, alle migliaia di persone che ogni giorno, in silenzio, lavorano per difendere la giustizia.

Grazie ai ROS ed ai magistrati per il loro lavoro!», ha scritto su Twitter.

«L’arresto di Matteo Messina Denaro è una notizia bellissima, è un risultato storico. Questa è una giornata di festa per tutto il Paese. Complimenti a chi ci ha lavorato a cominciare da inquirenti e forze dell’ordine. Oggi un giorno di felicità. Bravi tutti. Viva l’Italia», le parole di Matteo Renzi. «L'arresto di Matteo Messina Denaro è una grande vittoria dello Stato che oggi dimostra tutta la sua forza. Una sfida vinta dagli uomini e dalle donne della magistratura e delle forze dell'ordine a cui va il nostro ringraziamento. Un giorno storico per l'Italia», commenta Carlo Calenda.

«Dopo trent'anni di latitanza è finito in manette il superboss Matteo Messina Denaro. E' con profonda emozione che ringrazio le donne e gli uomini dello Stato che non hanno mai mollato, confermando la regola che prima o poi anche i più grandi criminali in fuga vengono braccati e assicurati alla giustizia. E' una bella giornata per l'Italia e che serve da ammonimento per i mafiosi: le istituzioni e i nostri eroi in divisa non mollano mai», dice il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini commentando l'arresto del superlatitante.

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Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Gennaio 2023, 08:33
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