Massimo morì in un incidente sul lavoro: la moglie perde la causa, dovrà pagare 200mila euro

Massimo morì in un incidente sul lavoro: la moglie perde la causa, dovrà pagare 200mila euro
Dopo il danno, un’atroce beffa. Otto anni dopo la morte bianca sul lavoro di Massimo Bertasa, schiacciato da un montacarichi, una sentenza non solo non risarcisce la moglie, ma la condanna addirittura a pagare 200mila euro. Massimo, titolare insieme a un altro socio di una piccola ditta di autotrasporti con due dipendenti, il 9 novembre 2010 fu schiacciato da un montacarichi che cadde mentre doveva caricare l’armadio di un server da un quintale: gli altri due dipendenti rimasero feriti.

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COSA ACCADDE Il consulente del pm, un professore del Politecnico di Torino, affermò che due dei tre lavoratori avesse forzato la cabina del montacarichi per consentire all’altro di sistemare l’armadio sul tetto. Ricostruzione opposta a quella dei sopravvissuti, che dissero di aver introdotto il mobile nel montacarichi e di essere entrati in tre prima della clamorosa caduta. La Procura, archiviando il caso, si rassegnò all’impossibilità di ricostruire una dinamica precisa, ma il pm Nicola Balice scrisse comunque che la vittima «fece eseguire una operazione gravemente rischiosa».

LA BATTAGLIA La moglie di Bertasa, Lucia Madini, dopo la delusione di un processo mai partito, avviò una causa civile contro la proprietà, il gestore dell’edificio, la committenza del lavoro e l’appaltatrice della manutenzione: questi citarono le loro assicurazioni in caso di condanna. Lucia aveva dato per scontato che ci fosse la possibilità di perdere la causa: ciò che non avrebbe mai immaginato però, era di dover pagare le spese di lite a tutte le controparti, assicurazioni comprese, per complessivi 200mila euro. La moglie della vittima farà appello.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Giugno 2018, 20:35
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