Droga dello stupro, Giletti: «I giovani si stordiscono e fanno come nei porno»

Droga dello stupro, Giletti: «I giovani si stordiscono e fanno come nei porno»

di Valeria Arnaldi

Nella sua trasmissione Non è l’arena, su La7, più volte si è occupato di casi di violenza la “droga dello stupro”.

Massimo Giletti, ora la sostanza si sta diffondendo anche per uso personale. Cosa sta accadendo?

«Mi sembra che ci sia una voglia di distruggere la propria anima. Siccome non si ha il coraggio di vivere certe situazioni, ci si stordisce. E questo purtroppo, lo vedo sempre più tra i giovani. Ragazzini che abusano di droghe e alcol. È un campanello d’allarme».

Ha raccontato il fenomeno anche attraverso le voci di giovanissimi, davanti alle scuole.

«Continueremo a parlarne in trasmissione, ma sembra che nessuno voglia capire, specie i genitori. Mi domando: ma non si accorgono di quello che fanno i loro figli, a che ora arrivano, in che stato tornano a casa? Non vedere quello che sta succedendo nella gran parte della nostra gioventù il venerdì sera, il sabato sera, è un rischio molto alto».

Come mai questa voglia di stordirsi?

«C’è sempre più debolezza.

Si va su Youporn con un clic. Questa società sta facendo bruciare le tappe ai ragazzini, che per essere all’altezza di quella che non è la loro età usano droghe, alcol, facendosi un danno terribile. Non capiscono neppure più quando si tratta di stupro».

Perché le ragazze assumono anche volontariamente una droga che si chiama “dello stupro”?

«Seguono i ragazzi. Io le ho ascoltate, queste ragazze: è il gruppo che domina, sono le amicizie, è lo spirito di omologazione al ribasso». Cosa si può fare? «Manca l’educazione dei sentimenti di questa generazione che vive il virtuale come se fosse reale. Servono ascolto e attenzione nelle famiglie».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Ottobre 2021, 08:59
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