Mascherine e Green pass, via ad aprile? Ricciardi: «Restino almeno fino a giugno, non è finita»

Mascherine e Green pass, via ad aprile? Ricciardi: «Restino almeno fino a giugno, non è finita»

Lo stato di emergenza sanitaria finirà il 31 marzo, ma per quanto tempo resteranno ancora le regole anti Covid, dalle mascherine al Green pass? A questa domanda ha provato a rispondere Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute guidato da Roberto Speranza, in un'intervista a Rai Radio1, ospite del programma In Vivavoce. «La pandemia purtroppo non è finita, ci sono altre aree del mondo che in questo momento stanno soffrendo moltissimo - ha detto Ricciardi - e fino a quando il virus non sarà eliminato in tutto il mondo, ha sempre la possibilità di tornare con un aereo da un posto dove c'è un focolaio epidemico».

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Ricciardi: regole anti Covid almeno fino a giugno

Nonostante la fine dello stato di emergenza, ha detto Ricciardi, «sicuramente rimarranno fino a giugno tutta una serie di regole, poi bisognerà vedere come andrà la curva epidemica. Anche se andrà bene nei mesi primaverili ed estivi non bisogna abbassare la guardia, perché ci può esser sempre recrudescenza nel periodo autunnale». «In Italia la situazione epidemiologica è in continuo miglioramento perché la grande campagna vaccinale ed altre misure comportamentali, come il Green Pass, stanno riducendo enormemente la circolazione del virus», ha aggiunto.

Tuttavia, sottolinea, «ci sono ancora milioni di persone non vaccinate e circa otto milioni di persone che devono fare la terza dose. Quindi bisogna continuare a tenere la guardia all'erta e non abbassarla, perché di fatto i virus respiratori sono sempre in circolazione». Quanto alla somministrazione del vaccino Novavax, «sta andando Bene anche se è appena cominciata».

Un vaccino che potrebbe convincere coloro che finora sono stati scettici, afferma Ricciardi, «perché è un vaccino 'tradizionalè, per così dire. Tutti i vaccini in circolazione però sono sicuri e ci hanno salvato, questo va ribadito e ricordato sempre».

Vaccinare i profughi dall'Ucraina

Prima dello scoppio della guerra l'Ucraina viveva dal punto di vista del Covid una situazione «problematica, come in tutto l'est Europa. Abbiamo più dati dalla Russia è lì la situazione è tragica, c'è una copertura vaccinale del 54% della popolazione, e questo ha provocato centinaia di migliaia di morte. Dall'Ucraina abbiamo meno dati disponibili ma pensiamo che la protezione sia addirittura inferiore alla Russia, quindi è ancora più problematica», ha detto ancora Ricciardi indicando che «le regioni che accolgono i profughi dall'Ucraina dovranno attrezzarsi per vaccinarli. Nella stragrande maggioranza dei casi, soprattutto per le persone di terza età, questo non è stato fatto in patria e quindi dovremo attrezzarci per farlo qui».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Marzo 2022, 21:01
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