Martina Rossi, morta caduta dal balcone fuggendo da uno stupro: due condanne a 6 anni
Il pm Roberto Rossi, procuratore capo di Arezzo (che aveva chiesto sette anni calcando più sulla tentata violenza) ha elogiato la celerità del processo e il comportamento dei genitori: «I giudici sono stati bravissimi così come il padre e la madre di Martina che hanno tenuto un comportamento composto senza mai smettere di lottare per la loro figlia». Nell'agosto del 2011 il caso viene liquidato dalla giustizia spagnola come suicidio. Bruno e Franca Rossi però non si arresero e ottennero la riapertura delle indagini presso la Procura di Genova. Il pm Mazzeo negli accertamenti individuò Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, due ventenni di Castiglion Fibocchi, paese da dov'erano partiti insieme ad altri due amici per la vacanza alle Baleari.
I due vennero indagati per un tentativo di violenza, reato che avrebbe causato la caduta nel vuoto di Martina. E proprio alla violenza i due accenneranno mentre attendevano di essere interrogati a Genova, senza sapere di essere intercettati. Il caso passò così alla procura di Arezzo per competenza territoriale. Nel processo si sono confrontate due versioni: quella del pm convinto che la ragazza scivolò dal balcone mentre fuggiva dal tentativo di violenza sessuale dei due, e quella dei difensori degli imputati, Stefano Buricchi e Tiberio Baroni, convinti del fatto che la giovane si fosse suicidata. Buricchi, legale di Vanneschi, ha già annunciato appello: «Se i gradi di giudizio sono tre significa che i giudici possono sbagliare». La sentenza ha chiuso, almeno per ora, una storia durata sette anni.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Dicembre 2018, 21:24
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