Marocchino scavalca il muro e scappa dal carcere durante l'ora d'aria. Il sindacato: «Evasione annunciata»

Marocchino scavalca il muro e scappa dal carcere durante l'ora d'aria. Il sindacato: «Evasione annunciata»
La fuga e le polemica. Un marocchino di 22 anni è riuscito a evadere, ieri, dal carcere di Lodi. L'uomo era stato arrestato alcuni giorni fa per spaccio di stupefacenti, in esecuzione di un ordine di carcerazione. Il detenuto, secondo quanto ricostruito, avrebbe approfittato dell'ora d'aria scavalcando il muro di cinta e facendo perdere le tracce. Le forze dell'ordine lo stanno cercando nel Lodigiano ma anche nelle province limitrofe.

Mohamed El Madoui era stato arrestato dai carabinieri di San Giuliano Milanese in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare per spaccio di droga. Nel carcere di Lodi è stata aperta un'inchiesta interna per capire come sia stato possibile che l'uomo sia potuto evadere durante l'ora d'aria scavalcando le alte mura dell'istituto. 

"EVASIONE ANNUNCIATA" «Clamorosa evasione un detenuto straniero, ieri, dal carcere di Lodi». La notizia è diffusa dal Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, che con il suo segretario generale Donato Capece parla di «evasione annunciata».

Riferisce Capece: «L'uomo, un detenuto marocchino di 22 anni ristretto per spaccio, è evaso dal cortile dei passeggi del carcere di Lodi. È una evasione annunciata, frutto della superficialità con cui sono state trattate e gestite le molte denunce fatte dal Sappe sulle condizioni di sicurezza dell'istituto di pena, che ha portato la sicurezza al di sotto dei livelli minimi, sottoponendo la Polizia penitenziaria a rischi e disagi continui».

Accusa Capece: «Se avessero ascoltato le denunce del Sappe, probabilmente tutti gli eventi critici denunciati e questa stessa evasione non sarebbe avvenuta. Tutte queste evasioni hanno responsabilità ben precise: cercate i colletti bianchi. Ora bisogna catturare l'evaso ma il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Abbiamo registrato un numero di evasioni incredibili, da istituti e da mancati rientri, in pochissime settimane»

Il Sappe denuncia che «la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall'aver tolto le sentinelle della Polizia penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalla mancanza di personale: servono almeno 8.000 nuovi agenti rispetto al previsto e sono state autorizzate solamente 305 nuove assunzioni».

Accusa il segretario Capece: «Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso e le costanti e continue evasioni ne sono la più evidente dimostrazione. Sono state tolte, ovunque, le sentinelle della Polizia Penitenziaria sulle mura di cinta delle carceri e questo è gravissimo. I vertici dell'Amministrazione Penitenziaria e quelli della Giustizia Minorile e di Comunità hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali. E mancano agenti di Polizia penitenziaria». Per il segretario del Sappe, «il capo del personale dell'amministrazione penitenziaria Pietro Buffa sapeva bene di questa significativa carenza di organico a Lodi ma nulla ha fatto. E per questo, a nostro avviso, si dovrebbe dimettere dopo tutti questi fallimenti»
Ultimo aggiornamento: Domenica 6 Maggio 2018, 17:30
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