Italia, l'economia “contagiata” dal Covid: Pil -8.3 nel 2020

Italia, l'economia contagiata dal Covid: Pil -8.3 nel 2020

di Mario Landi
Se i contagi diminuiscono, l'economia italiana è ancora nella morsa dell'epidemia. Secondo l'Istat, infatti, il Covid rappresenta «uno choc senza precedenti», tanto che quantificane l'impatto «è un esercizio connotato da ampi livelli di incertezza rispetto al passato».

PIL A PICCO
Prevista quindi una marcata contrazione del Pil nel 2020 (-8,3%) e una ripresa parziale nel 2021 (+4,6%).
Anche l'occupazione, secondo l'Istituto di statistica, avrà una brusca riduzione quest'anno e aumenterà il numero di persone che non cercano il lavoro, andando a ingrossare le fila degli inattivi e facendo così scendere il tasso di disoccupazione.

BOOM DI INATTIVI
«Nel confronto con la media del 2019, nei primi 4 mesi dell'anno circa 500 mila persone hanno smesso di cercare lavoro transitando tra gli inattivi», sottolinea il rapporto. L'evoluzione dell'occupazione è prevista in linea con il Pil, con una brusca riduzione nel 2020 (-9,3%) e una ripresa nel 2021 (+4,1%). Rispetto ai non occupati, si amplifica la ricomposizione a favore dell'inattività (ad aprile in tasso di inattività è aumentato di 2 punti percentuali) mentre diminuisce la disoccupazione (-1,7 punti percentuali).

CONSUMI KO
Crollano anche i consumi degli italiani (-8,7%) e gli investimenti (-12,5%).
In più, il drastico ridimensionamento del commercio mondiale influenzerà il commercio estero italiano durante tutto l'anno» e determinerà un crollo dell'export italiano: «Le esportazioni sono previste diminuire del 13,9% nel 2020 e poi aumentare del 7,9% nel 2021.

L'INFLAZIONE DECELERA
Dopo l'episodica ripresa tra dicembre 2019 e gennaio 2020, l'inflazione complessiva è tornata a decelerare. Il tasso di incremento tendenziale dell'indice per l'intera collettività si è attestato a +0,3% nel primo trimestre, si è annullato ad aprile e a maggio è risultato appena negativo (-0,1%), per la prima volta dall'ottobre 2016.

LIEVE RIPRESA
Ma lo scenario tracciato dall'Istat non è solo a tinte fosche: si intravedono anche segnali di ripresa, già a partire da maggio e sicuramente nella seconda parte dell'anno. «Gli indicatori disponibili per il mese di maggio mostrano invece alcuni primi segnali di ripresa in linea con il processo di riapertura delle attività», si legge nel rapporto. «La ripresa delle attività di produzione e consumo - si spiega - è attesa sostenere un miglioramento del clima economico con un effetto positivo sul Pil che, dopo una flessione ulteriore nel secondo trimestre, è previsto in aumento nel secondo semestre dell'anno». Tra i segnali di ripresa l'Istat segnala i consumi di energia elettrica che seppur «calati in misura marcata nel mese di aprile, registrano una inversione di tendenza a partire dalla prima settimana di maggio».

E proprio su questo punta il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri: «I dati dell'Istat confermano sostanzialmente le previsioni del governo e indicano la possibilità concreta di una ripresa già nel terzo trimestre, già in questo mese con segnali di ripartenza», afferma, intervenendo alla firma del Patto per l'export alla Farnesina.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Giugno 2020, 12:38
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