Coronavirus, diffida per Maria Rita Gismondo: «Sono amareggiata, si attacca solo me»

Coronavirus, diffida per Maria Rita Gismondo: «Sono amareggiata, si attacca solo me»
Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia clinica dell'Ospedale Sacco di Milano, è nota a molti per aver parlato del coronavirus come di una malattia un po' più grave di un'influenza. Solo un mese fa in molti la prendevano d'esempio, mentre oggi sarebbe in corso un accanimento contro di lei. «Sono piuttosto amareggiata e disorientata dalla diffida, se ne stanno interessando i miei legali», afferma ai microfoni della trasmissione radiofonica 'Circo Massimo' su Radio Capital, riguardo alla lettera di diffida del Patto trasversale per la scienza (Pts). 

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«Mia frase sul virus come influenza? Altri virologi hanno detto la stessa cosa, e lo diceva anche il direttore generale dell'Oms. In quel momento avevamo un piccolo focolaio a Codogno e due casi dalla Cina - spiega Gismondo - ma si attacca solo me, quando invece c'erano altre persone che dicevano le stesse cose, fra cui quella che firma la diffida».

«Per la Sars, benché ci siano stati 700 morti nell'area asiatica, che non sono tantissimi, in Italia ci furono solo 7 casi importati. Eravamo convinti che sarebbe stato importato questo modello - dice ancora - Ho sempre concluso qualsiasi mia intervista dicendo che bisogna guardare ai dati dei canali ufficiali e che quello che viene detto oggi può essere smentito domani». Quanto al virus, Gismondo spiega che ci sono alcuni fattori che ne peggiorano il comportamento, «come ad esempio la popolazione anziana della Lombardia».

Riguardo agli ultimi dati, «sono sempre speranzosa, i dati di ieri ci fanno tirare un sospiro di sollievo ma non possiamo dedurre l'andamento di decremento dai dati di un giorno.. L'unica arma che abbiamo per limitare il contagio è stare a casa ed evitare i contatti sociali, tutti quelli evitabili».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Marzo 2020, 22:04
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