Maria Latella: «Favorevole al lavoro da casa, ma che non penalizzi le mamme. Parità di coppia»

Maria Latella: «Favorevole al lavoro da casa, ma che non penalizzi le mamme. Parità di coppia»

di Maria Latella *
Lavorare da casa. Si, no? Io dico: dipende. Per molte grandi aziende, si, per cominciare. In Francia il gruppo automobilistico Psa ha già confermato che lavorare da remoto diventerà la regola, almeno per i manager. Sul fronte opposto, un altro simbolo dell'impresa francese, l'Ore'al, ha invitato i suoi dipendenti a riprendere le abitudini di lavoro pre Covid. La ragione delle diverse impostazioni sta anche nella divers natura  delle due aziende.

Mentre ci sono imprese in cui, una volta assunte le decisioni chiave, tutte le riunioni possono continuare tranquillamente via Zoom, ce ne sono altre per le quali incontrarsi regolarmente diventa indispensabile.La vice direttrice delle risorse umane di L'Oreal non ha dubbi:"Nel nostro settore bisogna vedersi spesso per farsi venire idee per i nuovi progetti" ha dichiarato al mensile economico "Challenges".

Ma se per le grandi aziende lo Smart working significa anche grandi risparmi (in certi casi per centinaia di miliardi, visto che molti affitti si disdicono), per le imprese piccole e piccolissime significa trovarsi tra l'incudine e il martello. L'incudine: far lavorare da casa dipendenti che spesso lo farebbero meglio in ufficio per via di case piccole e famiglie numerose che non consentono la necessaria concentrazione. Il martello: i costi astronomici che comporta sanificare più volte gli ambienti di lavoro e assicurare ai dipendenti tutte le garanzie sanitarie.
I dipendenti, appunto.

A chi conviene lavorare da casa? Secondo me anche qui è il caso di distinguere. Se si è un capo, se si è già fatta carriera, lavorare tre giorni a settimana da remoto non cambia molto. Può  anche essere piacevole; di solito chi ha fatto carriera ha case spaziose. Per i giovani, invece, lavorare da remoto può avere effetti alla lunga negativi. Farsi conoscere è più facile se si scambiano due chiacchiere davanti al dispenser del caffè e non da video a video. In piu' se si hanno case piccole e bambini che ancora non vanno a scuola, lo stress depotenzia il vantaggio di non doversi spostare. 

Quanto alle mamme che lavorano, non condivido il pensiero comune secondo cui lo Smart working aiuta a bilanciare lavoro e famiglia. In realtà scarica di nuovo tutto il peso del menage domestico sulle donne. Che ancora una volta sarebbero una e trina ; la prima partecipa alla riunione di lavoro, la seconda guarda i compiti di uno dei figli e la terza  pensa a cosa portare a tavola per cena. Smart working allora si, ma a turno e per tutti e due i componenti della coppia.
* giornalista e opinionista

Leggi anche > Rivoluzione smart working, liberazione o prigione? Il 60% vuole lavorare a casa, ma i centri storici di molte città stanno morendo

Carlo Mochi: «Smart working positivo, aumenta la produttività»

Andrea Ragone: «Una evoluzione dalla quale non si tornerà indietro». Così per il professore di Digital Business

Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Settembre 2020, 08:46
© RIPRODUZIONE RISERVATA