L'uomo, stando alla ricostruzione fatta dai Carabinieri coordinati dalla Procura di Bari, avrebbe colpito la donna prima alle spalle e poi con altri 9 colpi all'addome, con un coltello da 20 centimetri. Dopo il delitto tentò il suicidio, lanciandosi dal terzo piano dell'appartamento dove la coppia, con i tre figli minorenni, abitava da alcuni mesi, ospiti della madre di lei.
La sentenza di primo grado era stata emessa al termine di un processo celebrato con rito abbreviato. I giudici dell'appello hanno condiviso la ricostruzione dei fatti, confermando la responsabilità per tutte le accuse, l'omicidio e i maltrattamenti in famiglia, confermando anche il risarcimento danni nei confronti delle costituite parti civili, la mamma, i fratelli e i figli della vittima, ma riducendo la pena. Ouslati, difeso dall'avvocato Francesco Ruggiero, è detenuto in carcere dal giorno dell'omicidio dopo l'arresto in flagranza.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Settembre 2020, 22:08
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