Mantova, maltrattamenti in casa famiglia: indagata la supermamma. L'inchiesta dopo servizio delle Iene
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Si erano rivolti al programma televisivo Le Iene e avevano rivelato quelli che loro definivano gli «orrori» della casa famiglia di Cavriana. Le indagini della Polizia, che riguardano anche altre persone, sono scattate quasi subito e, grazie all'acquisizione di documenti (anche sabato scorso sono stati effettuati sequestri e perquisizioni), di informazioni e intercettazioni ambientali, è scattato il provvedimento di allontanamento per la supermamma e il suo collaboratore. Adesso la decina di piccoli ospiti è rimasta nella struttura di accoglienza, affidata, però, a personale della polizia e ad altre persone. «Noi siamo sereni e aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso» dice il legale di Germana Giacomelli, Cedrik Pasetti. Intanto, in paese c'è incredulità per le accuse rivolte a Germana, che viene descritta come un po' burbera ma dal cuore d'oro, spiegando che con il marito Gianpaolo Brizzolari, fornaio nella vicina Peschiera del Garda, ha cinque figli e altri otto adottivi e che tutti sono attivi nella grande casa trasformata in una comunità, nella vicina frazione di Bande.
Qualcuno però ricorda che già 25 anni fa era stata denunciata da una ragazza ospite per maltrattamenti, salvo poi uscire pulita dal procedimento che era stato aperto. In ogni caso, il suo impegno nel sociale ha riscosso molti apprezzamenti: nel 2018 il capo dello Stato Mattarella l'aveva inserita tra i 32 «eroi civili» dell'anno e insignita dell'onorificenza di commendatore per «aver dedicato tutta la sua vita all'accoglienza e all'inclusione di minori in condizioni di disagio e abbandono». «Sono sorpreso - dice il sindaco di Cavriana, Giorgio Cauzzi - Già quando avevo saputo del reportage delle Iene ero rimasto perplesso perché non avevo avuto alcuna avvisaglia. Appena questa mattina ho saputo del provvedimento cautelare. Ho chiesto all'assessore ai servizi sociali e agli uffici se avessero avuto sentore di qualcosa ma mi è stato risposto di no. Del resto, noi come Comune avevamo avuto a che fare direttamente con Germana solo quando erano interessati bambini del paese oppure quando frequentavano le nostre scuole. Per il resto, ad occuparsi dei ragazzi ospiti sono gli assistenti sociali dei Comuni di provenienza».
Ultimo aggiornamento: Domenica 22 Dicembre 2019, 22:20
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