Manduria, altri 9 arresti per la morte di Antonio Stano: solo uno è maggiorenne. «I video in stile Arancia Meccanica»

Manduria, altri 9 arresti per la morte di Antonio Stano: solo uno è maggiorenne. «I video in stile Arancia Meccanica»
Altri nove giovani sono stati arrestati dalla Polizia di Stato di Taranto per la morte di Antonio Cosimo Stano, il pensionato di Manduria, affetto da problemi psichici e deceduto lo scorso 23 aprile. Dei nove giovani arrestati questa mattina, solo uno è maggiorenne.

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L'uomo, residente a Manduria, da tempo era vittima di una baby gang, che lo aveva addirittura costretto a rintanarsi in casa. Poche settimane prima della morte, gli adolescenti avevano anche teso un vero e proprio agguato all'anziano, facendo irruzione nella sua casa e aggredendolo a bastonate. I nove arrestati sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di tortura, lesioni, danneggiamento e violazione di domicilio aggravati.

L'operazione della Squadra Mobile di Taranto e del Servizio centrale operativo di Roma riguarda due aggressioni avvenute nel periodo di carnevale (3 e 5 marzo scorsi) ai danni di Antonio Cosimo Stano. E anche il violento pestaggio ai danni di un 53enne disabile avvenuto l'1 aprile. L'inchiesta sulla morte di Stano aveva già portato il 30 aprile al fermo di due maggiorenni e sei minorenni. Quattro di questi compaiono anche in questa seconda operazione e a due viene contestata l'aggressione al 53enne dell'1 aprile scorso, in concorso con altri.



LE VIOLENZE IN UN VIDEO La Polizia ha diffuso anche un nuovo video agghiacciante, in stile Arancia meccanica, dell'assalto all'abitazione di Antonio Stano e la foto di gruppo, estrapolata dalla chat di whatsapp, di una baby gang in maschera davanti alla casa del 66enne pensionato di Manduria morto il 23 aprile scorso dopo aver subito una lunga serie di aggressioni, angherie, rapine e vessazioni da parte di più gruppi di giovani. Nel video si sente Stano urlare e chiedere aiuto. Poi l'uomo fugge per evitare le bastonate della gang.

GLI AUDIO NELLE CHAT DI WHATSAPP «...Cè carnevali …lu pacciu è impacciuto lu triplu» (che carnevale, il pazzo è impazzito il triplo). Erano di questo tenore i commenti dei giovani arrestati oggi dalla Polizia (un maggiorenne e otto minorenni) per le aggressioni compiute nel periodo di carnevale ad Antonio Cosimo Stano, il 66enne pensionato di Manduria che soffriva di un disagio psichico morto il 23 aprile scorso dopo aver subito ripetute aggressioni, torture, rapine e vessazioni da parte di più gruppi di giovani. Dai contenuti della chat «L'ultima dei carnali» (l'ultima di carnevale) e poi ancora dall'ascolto di altre testimonianze, sono emersi altri violenti assalti alla casa di Antonio Stano e scene di sopraffazione e violenza, il tutto al solo scopo di procurarsi materiale da far girare su Whatsapp per quello che viene definito dal Gip che ha emesso le misure cautelari un «malvagio divertimento».

UN ALTRO DISABILE AGGREDITO DALLA BABY GANG Dell'aggressione a un 53enne disabile di Manduria, avvenuta l'1 aprile scorso, che ha provocato alla vittima l'avulsione di denti incisivi e lesioni permanenti della masticazione, sono accusati due minori e due maggiorenni già fermati dalla Polizia il 30 aprile scorso nell'ambito delle indagini sulla morte del 66enne Cosimo Antonio Stato. I due minori in questione oggi sono stati raggiunti da un ulteriore provvedimento restrittivo (la Polizia ha notificato in tutto 9 misure cautelari nei confronti di un maggiorenne e 8 minorenni). L'episodio è stato scoperto grazie all'analisi tecnica del telefonino sequestrato a uno degli indagati ed è stato poi denunciato dal fratello e dalla badante della vittima. I quattro avrebbero attirato il 53enne, affetto da insufficienza mentale grave, all'esterno della sua abitazione (non distante da quella di Antonio Stano), con «frasi denigratorie e provocanti», colpendolo violentemente con un calcio e facendolo cadere per terra prima di sferrargli pugni che gli hanno causato lesioni permanenti. I dettagli dell'inchiesta sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal Questore di Taranto Giuseppe Bellassai, dal procuratore Carlo Capristo, dal procuratore minorile Pina Montanaro, dal sostituto procuratore Remo Epifani e dal capo della Squadra Mobile Carlo Pagano.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Giugno 2019, 15:56
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