Meteo, allerta rossa al Centro-Nord: fiumi in piena e allagamenti

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Allerta meteo e forte maltempo sull'Italia, con una nuova di perturbazione di origine nord atlantica che provocherà nelle prossime ore un peggioramento della situazione. Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un'allerta meteo che prevede a partire dalle prime ore di domani precipitazioni diffuse, che localmente potranno essere accompagnate da grandinate, fulmini e forti raffiche di vento, su Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Il Dipartimento ha anche valutato per la serata di oggi e la giornata di domani un' allerta rossa per rischio idraulico sulla pianura centrale dell'Emilia-Romagna. Allerta arancione sul resto dell'Emilia, e sui bacini meridionali del Veneto.

Restano chiusi i ponti a Modena dopo che l'Agenzia regionale di protezione civile ha diramato l'allerta rossa, valida fino a tutta la giornata di domani. Rimangono non percorribili Ponte Alto a Modena e il Ponte dell'Uccellino tra Modena e Soliera, entrambi sul fiume Secchia; chiuso sempre sul Secchia anche il Ponte Motta a Cavezzo e il ponte di strada Curtatona sul torrente Tiepido. La Provincia ha invece riaperto, nel pomeriggio, il ponte di Navicello vecchio sul fiume Panaro. Sul nodo idraulico modenese proseguirà per tutta la notte il monitoraggio da parte dei tecnici del settore Ambiente del Comune, fa sapere l'amministrazione, e dei volontari della Protezione civile. Particolare attenzione sarà dedicata al Secchia sul quale è atteso un nuovo innalzamento dei livelli a causa delle ulteriori precipitazioni che continueranno nelle prossime ore.



Nuovo scossone del maltempo sul Veneto, dove il fronte freddo perturbato dal centro Europa ha portato temporali, grandinate e vento forte sulla regione. Un nubifragio, con forte vento, si è abbattuto nel tardo pomeriggio anche su Venezia, alzando onde che hanno reso difficili i collegamenti anche in laguna. Nel trevigiano c'è stata la situazione più difficile: piogge intensissime, concentrate in poche decine di minuti, hanno mandato in tilt la rete idrica, negozi e l'interruzione temporanea del traffico ferroviario. Situazione critica anche a Castelfranco, anche in questo caso per una bomba d'acqua, che ha provocato vasti allagamenti. Decine le richieste di intervento giunte ai vigili del fuoco.

La cerasicoltura veronese esce in ginocchio da questo maggio scandito dal freddo, dalle piogge e dalle grandinate. Confagricoltura stima danni ingenti che possono arrivare al 100% di perdita delle ciliegie precoci, dovuto soprattutto al cracking, cioè alla spaccatura dei frutti. «È un disastro, il meteo non ci sta dando tregua. Le ciliegie sono spaccate e impregnate d'acqua - ha spiegato Francesca Aldegheri, referente del settore frutta di Confagricoltura Verona -. Oltre al danno, la beffa: bisogna anche raccoglierle per evitare malattie. Varietà come le Early star e le Early Biggy sono buone solo per la marmellata». «Il guaio - ha aggiunto - è che cominciamo a vedere danni, prodotti da questa pioggia che non cessa mai, anche sulle varietà medio tardive come le Grace e le Carmen: stimiamo che almeno il 10-15% possa andare perso. Anche chi ha gli alberi coperti dai teli ha danni, perché l'umidità è molto elevata e gli alberi sviluppano malattie funginee». La speranza è che nel mese di giugno arrivi finalmente l'estate, con sole e temperature calde: «La raccolta delle varietà tardive dovrebbe iniziare ai primi di giugno e proseguire anche fino a metà luglio in collina - ha concluso Aldegheri -. C'è quindi la possibilità di una ripresa che ci consenta di non chiudere del tutto in rosso la stagione. Questo tempo non aiuta i consumi di frutta estiva, ma ci auguriamo che con il caldo ripartano e che, date le scarse quantità, il prodotto venga battuto a prezzi alti, come accadde l'anno scorso».

Fine settimana devastante per i ciliegeti della Sardegna.
Le piogge di sabato e domenica le hanno colpite in piena maturazione compromettendone il raccolto. Danni, anche se di minori entità si riscontrano anche per le fragole e in alcuni casi anche per le albicocche e le pesche. Della schiera dei settori agricoli danneggiati direttamente dalle precipitazioni fanno parte anche quello della fienaggione, dove sono stati causati ritardi che ne danneggiano la qualità. Ma chi ne esce sicuramente «con le ossa rotte è la cerasi coltura», spiega Coldiretti Sardegna. Le ultime piogge hanno favorito il cosiddetto cracking, cioè la spaccatura del frutto, causata dagli improvvisi aumenti dell'apporto idrico.  

 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Maggio 2019, 13:19
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