Maltempo, rifiuti sulla costa a Fiumicino, nel bellunese comuni isolati e acquedotto in tilt

Video
Ancora maltempo e ancora disagi in Italia, al Nord come al Sud, dopo che negli ultimi giorni si sono superate le 10 vittime (quattro solo nella giornata di ieri). Nel bellunese una frana di terra e fango ha completamente ostruito nelle ultime ore la strada regionale 203 che collega Cencenighe con Agordo: al momento risultano isolati i comuni a nord dello smottamento, causato dalle piogge che continuano a cadere incessanti. 

Ischia in ginocchio: frana muraglione, massi in piazza. Salvato un uomo bloccato in auto

Si tratta, tra gli altri, degli abitati di Rocca Pietore, Colle Santa Lucia e Selva di Cadore. Nell'area stanno operando 200 vigili del fuoco provenienti da tutta la regione. Il comandante dei pompieri di Belluno Mimmo Bentivoglio sottolinea che da lunedì sono 1.250 gli interventi già conclusi dalle squadre ma ne restano da compiere ancora 250, legati soprattutto allo scoperchiamento di tetti.

Ieri 4 morti, coppia travolta in auto da un albero. Continua l'allerta della Protezione Civile

ELETTRICITÀ E ACQUEDOTTI IN TILT Sono ancora l'energia elettrica e la distribuzione di acqua potabile le principali criticità nel bellunese come conseguenza dell'ondata di maltempo dei giorni scorsi. Per quanto riguarda la bassa tensione, ossia le utenze fondamentalmente domestiche, sono ormai duecento i generatori a gasolio che la società Terna ha attivato in più località della provincia ma non sempre l'erogazione è costante. Molte località lamentano infatti microinterruzioni di durata variabile che implicano una sorveglianza costante anche sulle apparecchiature di uso più comune.

Nelle località di Saviner di Laste di Rocca Pietore e Molino di Falcade si attende la riparazione degli impianti di generazione autonoma da poco installati ma entrati in blocco. Sul capitolo di media ed alta tensione occorre invece ripristinare i collegamenti aerei fra tralicci e cabine di trasformazione e distribuzione e il tempo necessario è previsto in qualche giorno. Relativamente invece alla rete di acquedotti è sottolineata l'importanza, a titolo precauzionale, non essendo ancora stati eseguiti gli esami nell'intera area, di bollire l'acqua prima di un suo utilizzo a fini alimentari.

In alcune aree, del tutto prive di erogazione, si sta provvedendo con l'invio di autobotti mentre a patire i disagi maggiori appare ancora l'Alto Agordino. Qui la rete di acquedotti è pesantemente danneggiata ed i tempi di ripristino vengono stimati in oltre una settimana. I collegamenti stradali, infine, sono interrotti nel comune di Gosaldo. Il territorio è ancora irraggiungibile a causa di una frana a Frassenè di Voltago Agordino.

L'attività scolastica riprenderà lunedì. mentre il contesto industriale è operativo nella maggioranza dei punti di produzione, in alcuni casi con l'impiego di manovalanza su base volontaria date le non sempre agevoli condizioni di percorribilità delle strade. I danni fisici agli impianti industriali risultano comunque molto limitati. Un ulteriore aggiornamento a livello provinciale sarà stilato nel pomeriggio, al termine di una riunione del Comitato prefettizio.

RIFIUTI SULLA COSTA A FIUMICINO Dopo le violente mareggiate degli ultimi giorni tonnellate di rifiuti hanno invaso sia le scogliere che l'area abitata di Passo della Sentinella, alla foce del Tevere, oltre che la zona demaniale del vecchio faro e tratti di litorale al nord di Fiumicino. È quanto denuncia il sindaco di Fiumicino Esterino Montino in una lettera indirizzata agli assessori regionali al Trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti Massimiliano Valeriani e alla Tutela del territorio Mauro Alessandri, in cui lamenta la situazione drammatica in cui versano alcune zone del Comune, come quella del vecchio faro e altre spiagge più a nord, a seguito delle mareggiate dei giorni scorsi.

«Si tratta per lo più - prosegue il sindaco nella lettera - di spazzatura che i fiumi Tevere e Aniene hanno riversato in mare e che la forza della corrente ha riportato sul nostro litorale.
Le mareggiate non hanno fatto che amplificare gli effetti di quanto accade quotidianamente non solo a Fiumicino, ma anche nelle spiagge più a nord
». Per il Comune di Fiumicino, nonostante gli impegni quotidiani dell'Ufficio Ambiente, rimane difficile poter far fronte a questa situazione drammatica e alla rimozione dei rifiuti.

«Occorre impedire questo scempio che deturpa il nostro territorio - aggiunge Montino - in particolare alcuni paesaggi naturalistici incontaminati. Non è più possibile rimanere osservatori passivi di questa forma di inquinamento che arriva dal fiume e dal mare che riversa sul nostro territorio quintali di rifiuti dannosi per l'ambiente». «Chiedo - conclude il sindaco nella lettera agli assessori Valeriani e Alessandri - alla Regione di intervenire, in accordo con il Comune di Fiumicino e con gli altri enti preposti, per predisporre la rimozione immediata di questi rifiuti e tutti gli interventi necessari a prevenire e impedire il protrarsi di questa situazione».

SICILIA, FRANA A SCIACCA La forte pioggia della notte scorsa ha causato pesanti danni a Sciacca, nell' Agrigentino, dove è nuovamente straripato il torrente Cansalamone, a valle del centro abitato, che ha provocato numerosi allagamenti a case ai piani bassi e negozi. Per alcune ore è rimasta chiusa al traffico un tratto della statale 115. Molte delle autovetture parcheggiate sulle strade attigue al torrente, galleggiando sull'acqua, si sono schiantate a diversi metri di distanza. Non si registrano danni a persone.

Si sono registrati frane e smottamenti su tutto il territorio comunale e alcune strade sono state chiuse traffico per la pericolosità di alcuni vecchi edifici. Diverse famiglie in via del Pellegrinaggio, zona rurale ai piedi del monte San Calogero, sono da ieri isolate a causa della non percorribilità della strada. Il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, ha invitato la popolazione a non uscire di casa, ha disposto la chiusura di tutti gli uffici e vietato l'acceso al cimitero. Chiuse anche le scuole.

ASIAGO, IL SINDACO: NESSUNA VITTIMA, UN MIRACOLO Sta tornando lentamente alla normalità la situazione sull'Altopiano di Asiago dopo la tromba d'aria che per alcune ore, tra il pomeriggio e la serata di lunedì, ha devastato i boschi del comprensorio dei Sette Comuni, abbattendo o spezzando, secondo una prima stima, tra i 250 mila e i 300 mila tra alberi e piante. «Chiederemo lo stato di calamità attraverso la Regione Veneto - spiega all'ANSA il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern - dopo che sarà stato possibile fare i conti dei danni. Domenica in occasione della cerimonia del 4 novembre in programma ad Asiago ci confronteremo con il presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti e con il nuovo presidente della Provincia Francesco Rucco».

«Il comune che ha subito i maggiori danni è stato quello di Enego - aggiunge - ma anche qui ad Asiago sono state abbattute decine di migliaia di piante, per buona parte secolari, piantate prima della Grande Guerra. È stato un fenomeno anomalo per gli ultimi giorni di novembre, trombe d'aria del genere, con una tale intensità e per alcune ore, non si erano mai registrate nella storia neanche in piena estate».

«Visto quando successo, compreso il black-out che è stata una delle conseguenza della caduta di piante e alberi anche sulle strade - rileva il sindaco di Asiago - è stata una fortuna, direi quasi un miracolo, che non ci siano state vittime, visto che tutto è avvenuto in un orario di punta con la gente che rientrava a casa e quindi percorreva le strade». 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Novembre 2018, 09:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA