Malore improvviso a casa, la corsa in ospedale e il respiro per pochi istanti. Massimo Molin morto a 44 anni

In via Mantovani Orsetti, un laterale di via Santa Bona, nell'omonimo quartiere a Treviso, era giunta subito un'ambulanza del Suem 118

Malore improvviso a casa, la corsa in ospedale e il respiro per pochi istanti. Massimo Molin morto a 44 anni

di Redazione web

Un malore in casa. Poi è morto in ospedale, dopo essere stato rianimato per oltre un'ora. Massimo Molin, 44 anni, era stato trovato esanime, a letto, dalla madre Bruna. È stata lei, verso mezzogiorno di sabato, ad allertare i soccorsi. In via Mantovani Orsetti, un laterale di via Santa Bona, nell'omonimo quartiere a Treviso, è giunta subito un'ambulanza del Suem 118. È stato compiuto l'impossibile per rianimare l'uomo che era disteso nel suo letto e non rispondeva alle sollecitazioni dei medici. Dopo ripetuti tentativi Massimo ha ricominciato a respirare in modo autonomo. Ma è stato per poco. Trasportato in ambulanza al Ca' Foncello per essere sottoposto alle cure del caso è spirato poco dopo lasciando nel dolore la madre Bruna e la sorella Claudia.

Chi era Massimo Molin?

Massimo viveva in un appartamento in via Mantovani Orsetti, praticamente di fronte a quello della madre, che si prendeva cura di lui. Era poco conosciuto nel quartiere in quanto particolarmente riservato. Quasi schivo. Negli ultimi tempi aveva anche un motivo in più per non cercare la compagnia della gente: aveva perso il lavoro e questo lo aveva intristito parecchio, dicono i suoi amici. In molti lo ricordano come una persona buona, sempre disponibile e di gran compagnia. Oltre alla mamma Bruna, Massimo lascia la sorella Claudia, parenti e molti amici, comprensibilmente sotto choc per quanto accaduto.

Il funerale sarà officiato da don Giacomazzo domani, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale di San Liberale a Treviso con partenza dall'ospedale alle 14,15.

I familiari chiedono a chiunque vorrà partecipare di non portare fiori ma offerte che saranno devolute all'associazione Advar onlus.

Il ricordo

«Era solare, pieno di vita, non riesco a crederci» dice Paola, una sua amica. Che aggiunge: «Negli ultimi tempi ci eravamo un po' persi di vista. Ma ho di lui un bellissimo ricordo. Mi si spezza il cuore a sapere che non c'è più. Ed era ancora così giovane». Anche il sindaco di Spresiano, Marco Dalla Pietra, lo conosceva: «Non lo vedevo spesso, ma era una di quelle persone che, appena la incontri di nuovo, ti sembra di averla lasciata un'ora prima. Ci trovavamo, alle volte, a bere lo spritz serale ed era di piacevole compagnia. È un po' che non lo vedo e sono addolorato per la perdita. Era ancora giovane». Infine, una sua vicina: «Lo vedevo andare a casa e tornare in bicicletta. Lo incontravo quando portavo a spasso il cagnolino. Sono vicina alla famiglia in questo momento così difficile».


Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Gennaio 2023, 18:28
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