Mafia, scarcerato Giovanni Brusca: l'attentatore di Falcone ha finito la sua pena

Mafia, scarcerato Giovanni Brusca: l'attentatore di Falcone ha finito la sua pena

Mafia, scarcerato Giovanni Brusca. Il boss, coinvolto nell'attentato che uccise Giovanni Falcone e nell'omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, è uscito dal carcere di Rebibbia in anticipo di 45 giorni rispetto alla scadenza della condanna. Lo rivela L'Espresso.

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Giovanni Brusca, ex boss di San Giuseppe Jato, fu l'uomo che il 23 maggio 1992 azionò il telecomando che fece saltare l'autostrada tra Palermo e Capaci, uccidendo il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. L'ex boss, poi divenuto collaboratore di giustizia, ha lasciato il carcere con 45 giorni di anticipo rispetto alla scadenza della condanna: sarà sottoposto a controlli e protezione ed a quattro anni di libertà vigilata, come deciso dalla Corte d'Appello di Milano.

Giovanni Brusca, dopo aver usufruito di 80 diversi permessi-premio in 25 anni, due anni fa aveva chiesto la scarcerazione per andare ai domiciliari ma la Cassazione la respinse. La procura generale della Corte di Cassazione aveva chiesto, con una requisitoria scritta, ai giudici della prima sezione penale di rigettare il ricorso dell'ex boss di Cosa Nostra contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma. I legali di Brusca, infatti, avevano chiamato in causa la Cassazione, perché decidesse in merito alla sentenza del tribunale che, nel marzo 2019, aveva respinto l'istanza del mafioso per la detenzione domiciliare.

Brusca scarcerato, la vedova di Montinaro: «Non c'è giustizia, inutile cercare Messina Denaro»

«Sono indignata, sono veramente indignata. Lo Stato ci rema contro. Noi dopo 29 anni non conosciamo ancora la verità sulle stragi e Giovanni Brusca, l'uomo che ha distrutto la mia famiglia, è libero. Sa qual è la verità? Che questo Stato ci rema contro. Io adesso cosa racconterò al mio nipotino? Che l'uomo che ha ucciso il nonno gira liberamente?...». Tina Montinaro è la vedova di Antonio Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone, e commenta così la scarcerazione dell'ex boss.

«Dovrebbe indignarsi tutta l'Italia e non solo io che ho perso mio marito - dice in una intervista all'Adnkronos - Ma non succede. Queste persone vengono solo a commemorare il 23 maggio Falcone e si ricordano di 'Giovanni e Paolò. Ma non si indigna nessuno». Per Tina Montinaro, che oggi è in Polizia a girare per le scuole per raccontare chi era il marito, l'angelo custode di Falcone, tutta la Sicilia «dovrebbe scendere in piazza».

«Sono davvero indignata e amareggiata - dice - Quando questi signori prendono queste decisioni, come la scarcerazione di Brusca, non pensano a noi familiari, non pensano alle vittime». «Lo Stato non sta dando un grande esempio - dice - Abbiamo uno Stato che ha fatto memoria per finta. Mancano le parole. Cosa c'è sotto? A noi la verità non è stata detta e lui è fuori e loro continuano a dire perché ha collaborato... È incredibile. O ha detto una verità che a noi non è stata raccontata». Per Tina Montinaro «c'è una giustizia che non è giustizia, allora è inutile cercare Matteo Messina Denaro, noi continuiamo a fare memoria, mi sa che c'è uno Stato che ci rema contro, una politica che ci rema contro...».

L'AUTISTA DI FALCONE: OFFESA ALLE VITTIME

«È una notizia che sicuramente non mi fa piacere. È un'offesa per le persone che sono morte in quella strage. Secondo me dovevano buttare via le chiavi». Così Giuseppe Costanza, autista del giudice Giovanni Falcone scampato alla strage di Capaci, commenta con l'Adnkronos la scarcerazione per fine pena di Giovanni Brusca.

«Sono trascorsi 29 anni da quel giorno, ma né Falcone, né la moglie, né i ragazzi della scorta potranno mai ritornare in vita - aggiunge -. Che Paese è il nostro? Chi si macchia di stragi del genere per me non deve più uscire dalla galera».

Se avesse la possibilità di farlo cosa direbbe all'uomo che azionò il telecomando che causò l'esplosione? «Niente. Non mi sento neppure di avvicinarmi a una persona del genere». 

 

LA SORELLA DI FALCONE: ADDOLORATA, MA LEGGE VA RISPETTATA

«Umanamente è una notizia che mi addolora, ma questa è la legge, una legge che peraltro ha voluto mio fratello e quindi va rispettata. Mi auguro solo che magistratura e le forze dell'ordine vigilino con estrema attenzione in modo da scongiurare il pericolo che torni a delinquere, visto che stiamo parlando di un soggetto che ha avuto un percorso di collaborazione con la giustizia assai tortuoso. Ogni altro commento mi pare del tutto inopportuno». Lo ha detto Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, dopo la notizia della scarcerazione per fine pena di Giovanni Brusca, l'ex capomafia, poi pentito, che ha premuto il telecomando che ha innescato l'esplosivo nella strage di Capaci. Nell'attentato morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

BRUSCA LIBERO, INGROIA: «FA IMPRESSIONE MA VA ACCETTATO»

«È comprensibile che possa fare impressione che l'uomo che ha ucciso Giovanni Falcone, che è stato il responsabile della morte orribile del piccolo Giuseppe Di Matte,o possa tornare in libertà, ma un conto è la condanna morale, un conto quello che prevede l'ordinamento giuridico. E va accettato». Così l'ex Procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia commenta all'Adnkronos la notizia di Giovanni Brusca tornato libero dopo 25 anni perché ha finito di scontare la sua pena.

IL COMMENTO DI SALVINI

«Autore della strage di Capaci, assassino fra gli altri del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto
nell'acido perché figlio di un pentito. Dopo 25 anni di carcere, il boss mafioso Giovanni Brusca torna libero. Non è questa la »giustizia« che gli Italiani si meritano». Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, commentando la notizia di Giovanni Brusca tornato libero, dopo 25 anni, per aver scontato la pena.

BRUSCA LIBERO, RAGGI: «INACCETTABILE, NON VOGLIO CREDERCI»

«Brusca libero? Non voglio crederci. È una vergogna inaccettabile, un'ingiustizia per tutto il Paese. Sempre dalla parte delle vittime e di chi lotta e ha lottato contro la mafia». Lo scrive su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi.

MELONI: «UNA VERGOGNA»

«Il boss di Cosa Nostra Giovanni Brusca - lo 'scannacristiani' che ha commesso e ordinato personalmente oltre centocinquanta delitti, ha fatto saltare in aria il giudice Falcone e la sua scorta e ha ordinato di strangolare e sciogliere nell'acido il piccolo Di Matteo - è tornato libero. È una notizia che lascia senza fiato e fa venire i brividi!«. Così la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. «L'idea che un personaggio del genere sia di nuovo in libertà è inaccettabile, è un affronto per le vittime, per i caduti contro la mafia e per tutti i servitori dello Stato che ogni giorno sono in prima linea contro la criminalità organizzata. 25 anni di carcere sono troppo pochi per quello che ha fatto. È una sconfitta per tutti, una vergogna per l'Italia intera».

IL CAPITANO ULTIMO: «STATO DELEGITTIMATO»

«Il percorso è chiaro come il suo obiettivo e va avanti da anni sostenuto da menti criminali e da utili idioti: delegittimare lo Stato e minimizzare il ruolo della mafia nelle stragi, e di conseguenza ridurre la percezione della sua pericolosità nell'opinione pubblica e in tutte le sedi. Dobbiamo alzare la guardia perché ci stanno riuscendo». Così all'AdnKronos il colonnello Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo, commentando la scarcerazione per fine pena di Giovanni Brusca. «Brusca fa il suo gioco, nulla di nuovo - aggiunge il Capitano Ultimo -, le istituzioni devono fare la loro parte. Il presidente Mattarella non ci abbandonerà in questo degrado».

CARFAGNA: «INEVITABILE MA INACCETTABILE»

«La scarcerazione del 'pentito' Giovanni Brusca è un atto tecnicamente inevitabile ma moralmente impossibile da accettare. Mai piú sconti di pena ai mafiosi, mai più indulgenza per chi si é macchiato di sangue innocente. Sono vicina ai parenti delle vittime, oggi è un giorno triste per tutti». Lo scrive su Twitter Mara Carfagna, ministro di Fi per il Sud e la Coesione territoriale.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 31 Maggio 2021, 23:23
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