Acque sempre più agitate nel Movimento 5 stelle: lo scontro fra contiani e governisti si fa sempre più acceso e l'ennesima scissione appare ormai inevitabile. Sarebbero una ventina i deputati ma solo tre o quattro i senatori pronti a lasciare. Nelle sempre più aspre riunioni via zoom qualcuno li ha accusati di fare il gioco di Di Maio. Espressamente convinto a non smarcarsi dal governo é il capo dei deputati pentastellati Davide Crippa: «dall'opposizione non si può migliorare la vita dei cittadini, il M5S finirebbe per fare solo propaganda». «Noi siamo coerenti - ha detto Conte ai suoi - ora sta a Draghi decidere. Il paese è in una situazione drammatica, gli chiediamo di inserire nell'agenda di governo le priorità che gli abbiamo indicato».
In realtà tutti sembrano in attesa che i Cinque Stelle dissidenti annuncino l'addio a Conte ancor prima del voto di domani. Così facendo Mario Draghi potrebbe revocare le dimissioni e incassare il voto favorevole prima al Senato e poi alla Camera. Domani sarà comunque il giorno della verità. Le comunicazioni del presidente del Consiglio ed il successivo dibattito sulla fiducia con il voto partiranno dal Senato.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Luglio 2022, 07:38
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