Orfeo: «Una scelta sofferta fatta da madri quasi sempre sole I padri sono figure assenti»

Orfeo: «Una scelta sofferta fatta da madri quasi sempre sole I padri sono figure assenti»

di Valeria Arnaldi

Professor Luigi Orfeo, presidente SIN-Società Italiana di Neonatologia, quali motivazioni si celano dietro gli abbandoni?

«Sono motivazioni forti, che possiamo solo immaginare, grazie alle tutele che la legge riserva alle donne che abbandonano i figli, a partire dall’anonimato. Le ragioni economiche hanno un peso, ma non solo le sole».

A cosa pensa?

«Sono perlopiù donne sole, le figure dei padri sembrano assenti. Anche la solitudine, dunque, può incidere. Anche nella lettera per il piccolo Enea, la mamma parla da sola, senza fare riferimento al padre. L’anonimato, però, include l’impossibilità di approfondire storia e condizione di chi abbandona».

La privacy è un limite?

«No, è fondamentale anche per la tutela dei bambini: senza la garanzia dell’assoluto anonimato, probabilmente ci troveremmo di fronte a un alto numero di abbandoni d’altro tipo.

Non dimentichiamo i casi, anche recenti, di piccoli lasciati sul ciglio della strada, nei cassonetti e via dicendo».

Non tutti conoscono il sistema della “Culla per la vita”?

«Tante donne non sanno le possibilità che il nostro Paese riserva a chi non può occuparsi del figlio. Penso alle madri straniere, da poco in Italia, ma anche alle italiane più giovani. Affidare un piccolo a una struttura in grado di assisterlo nell’immediato e garantirgli poi un futuro è un gesto razionale, che mira a proteggere il bambino e, dato che chi giunge a una decisione di tale tipo, di solito è in condizioni di difficoltà, assicura al nuova nato nella gran parte dei casi un futuro migliore di quello che avrebbe potuto avere».

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Aprile 2023, 06:00
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