Luciana, la donna 'fantasma' muore a 59 anni: «Non usciva di casa da quando ne aveva 14»

Luciana, la donna 'fantasma' muore a 59 anni: «Non usciva di casa da quando ne aveva 14»
Aveva 59 anni, ma nessuno la conosceva e nessuno la frequentava: da 45 anni, cioè da quando ne aveva 14, non era mai uscita di casa. Sempre chiusa nella sua abitazione, in cui viveva con sua madre e sua sorella: domenica notte Luciana Simoncelli è morta, a Serravalle di Carda, frazione di appena 350 abitanti nel comune di Apecchio (Pesaro/Urbino).

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La sua storia è stata raccontata dal Resto del Carlino: l'ultima volta che era stata vista in paese aveva appena 12 anni. Nemmeno il medico di famiglia conosceva la sua faccia, almeno fino a quando non ha visto il suo cadavere in obitorio ad Urbino. Il medico ha bloccato il funerale e chiesto l'autopsia sul corpo di Luciana, di cui non sono ancora chiare le cause della morte, se naturali, per malattia o per denutrizione, dato che è stata trovata dalla guardia medica in grave stato di deperimento.

Lorenzo Di Biasio, il medico che era in servizio domenica scorsa ad Apecchio, ha detto al Resto del Carlino che la chiamata gli è stata passata al mattino alle 7, ma la morte risalirebbe a mezzanotte.
Ipotesi confermata anche dalla sorella della donna al medico:
«Le ho domandato perché avesse atteso sette ore prima di chiamare un medico, ma non ha saputo dare una spiegazione precisa. Ho chiesto della magrezza e mi ha detto che la sorella non mangiava più da qualche giorno e che ultimamente si era ritirata in casa».

IL MEDICO: "MAI VISTA IN TRENT'ANNI" Anche il medico di famiglia, Massimo Valentini, si è chiesto come sia potuto succedere che una donna non uscisse di casa per tutti quegli anni. La donna era una sua paziente da molti anni, ma non era mai andato da lui in studio a farsi visitare. Neanche quando andava a casa sua a visitare la madre e la sorella non l'aveva mai vista: «Sapendo della sua esistenza, ho chiesto alla madre di poterla conoscere, magari visitare, visto che era una mia mutuata. Ma la risposta immancabile ogni volta era di rifiuto netto e senza possibilità di trattativa».

Come medico di famiglia è lui ad aver fatto, dopo la guardia medica, il secondo certificato di morte: ha così potuto vederla per la prima volta nell'obitorio di Urbino. Anche lui ha quindi potuto constatare la magrezza estrema, probabilmente frutto di una lunga e celata malattia. Ora si procederà all'autopsia con il medico anatomopatologo: solo così si potrà risolvere il mistero della sua morte.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Giugno 2019, 21:29
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