Lorenzo Orsetti, tornata in Italia la salma del combattente contro l'Isis ucciso in Siria

Lorenzo Orsetti, tornata in Italia la salma del combattente contro l'Isis ucciso in Siria
Lorenzo Orsetti sta per tornare a casa. La salma del 33enne fiorentino, che aveva deciso di arruolarsi contro l'Isis in Siria, insieme ai guerriglieri curdi, è rientrata oggi a Roma, all'aeroporto di Fiumicino. 

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A quanto si è appreso, una volta espletate le formalità burocratiche, nell'area della Cargo City dello scalo romano, la salma di Orsetti sarà trasferita all'Istituto di Medicina Legale di Roma per gli esami autoptici su disposizione della Procura capitolina. Solo dopo l'autopsia, il corpo di Lorenzo Orsetti potrà tornare a casa, per essere sepolto a San Miniato, nello stesso cimitero che ospita i partigiani della Seconda guerra mondiale.

Ad accogliere la salma di Lorenzo Orsetti all'arrivo all'aeroporto di Fiumicino all'esterno della Cargo City, una rappresentanza di attivisti della comunità curda a Roma che, con bandiere della guerriglia Y P G e striscioni sui quali campeggiano una gigantografia con la foto di Lorenzo Orsetti ritratto in mimetica ed un'immagine stilizzata di un orso, in richiamo del cognome di Lorenzo, stanno attendendo l'uscita del feretro. Con loro, anche il presidente dell'VIII Municipio di Roma, Amedeo Ciaccheri. 



IL TESTAMENTO: «FELICE DI MORIRE PER CIÒ CHE È GIUSTO» «Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh, non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, eguaglianza e libertà. Quindi nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo, e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra» - si legge nel testamento lasciato da Lorenzo Orsetti - «Non avrei potuto chiedere di meglio. Vi auguro tutto il bene possibile, e spero che anche voi un giorno (se non l'avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo, perché solo così si cambia il mondo. Solo sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza. Sono tempi difficili lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza, mai! Neppure per un attimo». Il messaggio si concludeva così: «Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l'uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza, e di infonderla nei vostri compagni. È proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve. E ricordate sempre che “ogni tempesta comincia con una singola goccia”. Cercate di essere voi quella goccia. Vi amo tutti, spero farete tesoro di queste parole».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 31 Maggio 2019, 18:00
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