Lorena, uccisa nella villetta di Messina: condannato all’ergastolo il fidanzato Antonio De Pace

Nel 2020, anno dell’omicidio, Lorena si sarebbe dovuta laureare. E ad ottobre, l'Università di Messina l'ha poi proclamata dottoressa in Medicina e Chirurgia, con la votazione di 110 e lode.

Lorena, uccisa nella villetta di Messina: condannato all’ergastolo il fidanzato Antonio De Pace

di Maria Bruno

Ergastolo per Antonio De Pace. Si chiude così il processo per l'omicidio di Lorena Quaranta, la studentessa di Medicina specializzanda al Policlinico di Messina uccisa dal fidanzato nella notte del 31 marzo del 2020. Il suo corpo è stato trovato nella villetta di Furci Siculo dove viveva col compagno, un infermiere del vibonese. E ora, la Corte d'Assise di Messina ha emanato la sentenza definitiva per De Pace: in carcere a vita.

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Lorena, che era originaria di Favara (Agrigento) e aveva 27 anni. La sentenza di condanna all’ergastolo è arrivata al termine di una lunga camera di consiglio. Lo scorso maggio il pubblico ministero Roberto Conte aveva chiesto la condanna in carcere a vita. Ma, una perizia psichiatrica disposta dalla Corte d'Assise di Messina, aveva concluso per la capacità dell’imputato di poter stare in giudizio.

Ed è proprio sulla condizione psichica del giovane infermiere che si era battuta la difesa nel corso dell’ultima udienza. 


Una volta uccisa Lorena, De Pace ha prima tentato il suicidio procurandosi dei tagli per poi chiamare i carabinieri. All’arrivo dei militari, si era chiuso nel silenzio senza spiegare le ragioni del suo gesto. Dalle ricostruzioni dei fatti, è emerso che probabilemente la ragazza era stata uccisa al culmine di una violenta lite scoppiata nella villetta dove vivevano insieme. Dall'autopsia, infatti, risulta che Lorenza è morta per asfissia. 

Nel 2020, anno dell’omicidio, Lorena si sarebbe dovuta laureare. E ad ottobre, l'Università di Messina l'ha poi proclamata dottoressa in Medicina e Chirurgia, con la votazione di 110 e lode.

«Giustizia è fatta» il commento dell’avvocato Giuseppe Barba che rappresenta i familiari della vittima, costituitisi parte civile nel processo. Il tribunale di Messina ha disposto il pagamento in loro favore di una provvisionale immediatamente esecutiva di circa 200 mila euro.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Luglio 2022, 00:09
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