Lopalco: «Seconda ondata non è colpa delle discoteche aperte in estate. Bisogna eliminare l'aperitivo»

Lopalco: «Seconda ondata non è colpa delle discoteche aperte in estate. Bisogna eliminare l'aperitivo»

L'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, da poche settimane assessore alla Sanità della Puglia dopo essere stato capo della task force contro la pandemia di Covid-19 nella stessa regione, ha parlato a Omnibus su La7 e ha spiegato che la circolazione attuale del virus non è colpa delle discoteche aperte in estate. «Durante l'estate il virus circolava pochissimo. Quello che vediamo è l'andamento naturale della pandemia perché il virus non si può cancellare dalla popolazione», ha detto Lopalco.

Leggi anche > Il premier Conte: «Nuovo dpcm, misure differenziate in base alle Regioni. Ci saranno tre fasce di rischio»

«Le discoteche potevano stare aperte perché non c'erano positivi, è molto semplice. C'era gente ammassata, ma non positivi. Faccio un esempio: la Puglia è stretta e lunga, il turismo ha avuto il suo boom nel Salento, il tacco d'Italia, e lì ci sono state discoteche affollate e un sacco di gente in strada. Oggi il Salento è la zona della Puglia meno colpita dalla pandemia. Quindi il problema è che le situazioni locali vanno monitorate», ha detto l'epidemiologo.

Leggi anche > Covid, «lockdown di una settimana una volta al mese, basta decreti ogni 7 giorni»: la proposta dell'immunologa Antonella Viola

Sulla possibilità di un nuovo Dpcm in arrivo oggi, Lopalco ha sottolineato che «la paura è una pessima consigliera, viene molto velocemente e se ne va altrettanto velocemente: se dobbiamo convincere i cittadini che la situazione è seria non dobbiamo stimolare l'effetto paura ma spiegare e comunicare.

In questo momento - ha aggiunto Lopalco - serve non tanto dare certezze epidemiologiche, ma economiche. Capisco che non sia facile trovare le risorse per dare i contributi a chi in questo momento non ha più un lavoro, ma oggi è questa la priorità».

In questo nuovo Dpcm deve sicuramente esserci «una limitazione dei contatti tra le persone che non siano strettamente necessari. Bisogna limitare le aggregazioni sociali. Se facciamo il coprifuoco alle 18, poi l'aperitivo durante il fine settimana si fa alle 16. Non dobbiamo farlo proprio l'apertivo, non bisogna festeggiare in questo momento e per qualche settimana va rimandato. Bisogna davvero andare al lavoro, tornare a casa e leggersi un bel libro. Questa deve essere la vita degli italiani per le prossime 2-3 settimane». E sulla questione scuole, se tenerle aperte o chiuse: «Si può pensare di tenere aperte le scuole elementari», ha sottolineato.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Novembre 2020, 12:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA