Lo sfogo di Pina, delegata Pd di Tor Bella Monaca: «Mó basta, nun me chiamate più!»
di Enrico Chillè
Un duro sfogo, quello di Pina, che pur avendo problemi di locomozione non ha rinunciato ad andare a rappresentare il proprio circolo, situato in uno dei quartieri periferici più difficili di Roma, alzandosi alle sei di mattina e ritrovandosi costretta ad aspettare mezzogiorno, due ore dopo l'orario fissato per l'inizio dell'assemblea, a causa delle trattative tra le varie correnti sul possibile intervento di Matteo Renzi.
«Mi hanno detto di venire qui e ho fatto tanti sacrifici, sono venuta qui carica e mi sono sentita dire che dovevamo votare su Renzi. Doveva essere eletto un segretario e non si sa quando lo faremo. Ma non vi vergognate? Dov'è Orlando?» - ha sbottato la donna dal palco - «Io stavo dietro, ma le truppe cammellate le ho sentite. Non sono renziana, ma ricordatevi che avete tolto la parola non a Renzi, ma a tutti quegli elettori che lo avevano scelto alle primarie e votato in assemblea. Mi spaventa la mancanza di democrazia che c'è in un partito che si dice democratico».
E ancora, gettando via il badge dell'assemblea: «Sapete che vi dico? Fate il congresso senza di me, me ne torno nel mio circolo, insieme ai ragazzi. Ma non vi riempite più la bocca della parola periferia: veniteci, nei territori. A parte Orfini, che sennò je meno, da noi, chi vi ha mai visti?». La chiusura, dopo lo sfogo, è una giustificazione: «Scusate se ho esagerato, ma vengo dal Pci, ho lavorato con Berlinguer e oggi ho visto un partito mettere a votazione un atto democratico».
Ultimo aggiornamento: Sabato 19 Maggio 2018, 20:57
© RIPRODUZIONE RISERVATA