Stoppani, Confcommercio: «Ripartire in sicurezza, salvare le nostre imprese»

Stoppani, Confcommercio: «Ripartire in sicurezza, salvare le nostre imprese». Misure nuove per rimettere in funzione il Paese

di Stefania Cigarini
Confcommercio associa oltre 700mila imprese di commercio, turismo, servizi, trasporti e professioni. Contribuisce per oltre il 40% alla formazione del valore aggiunto e per il 47% all’occupazione del nostro Paese. Lino Enrico Stoppani è il vice presidente vicario

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«È, purtroppo, impietosa e drammatica con numeri da bollettino di guerra. Per quest’anno le nostre stime prevedono, ed è una valutazione prudenziale, un crollo dei consumi di circa 84 miliardi di euro e confermano che tante attività, troppe, rischiano di chiudere definitivamente: potrebbero essere circa 270mila, soprattutto nei settori di turismo, ristorazione e abbigliamento, nelle professioni e tra gli ambulanti. Di fronte a questa prospettiva che mette in ginocchio anche tante famiglie, occorre fare di più». 

Le vostre strategie per la ripresa
«Tenendo conto di progressi e diversificazioni territoriali in base all’andamento dell’epidemia, la nostra preoccupazione immediata è quella di consentire, da subito, la ripartenza in sicurezza delle nostre imprese, delle imprese del terziario di mercato e di salvare più attività possibili dal fallimento che equivale a salvare il nostro sistema produttivo, la nostra economia e tanti posti di lavoro. Un impegno che passa per la ripresa e il rilancio del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti e delle professioni».

Le vostre richieste
«C’è la necessità e l’urgenza di mettere in atto misure straordinarie per arginare una crisi di estrema gravità e per rimettere in moto il Paese. In questo senso apprezziamo l’impegno del Governo che con il varo del decreto Rilancio ha, peraltro, scongiurato definitivamente gli incrementi Iva. Ma non basta. C’è bisogno di maggiori risorse in termini di indennizzi e contributi a fondo perduto, di un sostegno più robusto per i nostri settori, in particolare per il turismo, per la ristorazione e per gli esercizi commerciali, di differimenti più lunghi per i pagamenti fiscali».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Maggio 2020, 09:02
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