Liliana Resinovich, l'ultima inquietante ipotesi: «Il suo corpo congelato fino al ritrovamento»

La morte avvenuta in un luogo diverso? L'ultima ipotesi dalla perizia della Procura

Liliana Resinovich, l'ultima inquietante ipotesi: «Il suo corpo congelato fino al ritrovamento»

Liliana Resinovich, spunta l'ultima inquietante ipotesi sul caso della donna scomparsa e poi trovata senza vita nel triestino. Liliana potrebbe essere morta il 14 dicembre, cioè il giorno della sua scomparsa, e il suo corpo essere stato congelato, fino a poco prima del ritrovamento, avvenuto il 5 gennaio successivo nel boschetto dell'ex Opp di Trieste.

Sull'ipotesi torna oggi il quotidiano Il Piccolo, riprendendo una possibilità di cui si era già parlato in passato, sulla base della perizia della Procura, affidata al medico legale Fulvio Costantinides e al radiologo Fabio Cavalli. Nelle 50 pagine gli esperti, come era stato anticipato il 9 agosto scorso, sono fermi nella convinzione che la donna si sia uccisa soffocandosi con i sacchetti di nylon e che il decesso sia avvenuto due o tre giorni prima del ritrovamento del corpo.

Non è chiaro, invece, dove la donna abbia trascorso il periodo della scomparsa.

Gli stessi periti nel documento prendono in considerazione l'ipotesi del congelamento, giudicandola «remota» e precisando che, tuttavia, la morte sarebbe avvenuta «in luogo ignoto e diverso, con cadavere conservato e poi teoricamente congelato» per essere trasferito, «a gennaio nel luogo del rinvenimento». Precisano, inoltre, i due periti, che «non vi sono, allo stato, elementi specifici per dimostrare un avvenuto congelamento post mortale del cadavere», indicando una serie di ostacoli che uno o più protagonisti dell'evento avrebbero dovuto superare come il luogo della morte, le dimensioni del congelatore, la posizione del corpo e il trasporto.


Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Agosto 2022, 19:37
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